A pagina 261, capitolo VI (La città allinizio del terzo millennio), paragrafo «La giunta Veltroni», Pietro Samperi interrompe lesposizione fin lì ordinata e cronologica della gestione urbanistica capitolina negli ultimi 50 anni con queste motivazioni: «Verso il termine della prima consiliatura e ancora più nella seconda è subentrata una vera e propria febbre edilizia che, sempre in variante al Prg vigente e dopo ladozione del nuovo (...), nonché con luso sempre maggiore dellAccordo di programma in collusione con la Regione ha abbandonato ogni ispirazione, motivazione e regola per inseguire solo il profitto più scatenato a beneficio di un vasto insieme di poteri forti che stanno compromettendo ogni prospettiva di sviluppo ordinato della città e del territorio... In questa situazione, è difficile proseguire nella descrizione».
È unopera concepita per riflettere e far discutere «Mezzo secolo di urbanistica romana. Dalle illusioni degli anni 60 alle disillusioni degli anni 2000» (Marsilio Editori). Lultima fatica dellingegner Pietro Samperi, docente di Urbanistica e uno dei padri del Prg del 62 (di cui fu per 13 anni, fino al 1980, direttore dellUfficio del Piano). Il libro si divide sostanzialmente in tre parti. Prima una breve rassegna storica che arriva alla metà del 900, e una dettagliata descrizione del Prg del 1962 (per il quale si ricordano i meriti del sindaco Amerigo Petrucci), in cui Samperi si sofferma sulle vicende dellattuazione «e purtroppo del boicottaggio di quel Piano, causa prima dellabusivismo edilizio». Quindi lanalisi della politica urbanistica degli anni successivi, con particolare riguardo per quelle di sinistra degli ultimi 20 anni: lutilizzo del metodo del «pianificar facendo», laggiornamento del Prg del 62 e quello appena approvato che però, secondo lautore, «non è che la registrazione degli interventi urbanistici realizzati o avviati in questi anni». Samperi chiude poi con una serie di proposte che vanno dalla politica abitativa al recupero della periferia. Dal trasporto pubblico al traffico, dai servizi urbani allambiente e allo smaltimento dei rifiuti. Piuttosto nitida la tesi di fondo dellintera opera: «Il confronto tra lintransigente comportamento dellopposizione di sinistra degli anni 60-70 e lampio ricorso alla più spericolate operazioni urbanistiche degli ultimi anni compiuto dalla stessa sinistra (una volta andata al potere, ndr) dimostra la strumentalità politica del primo e gli aspetti negativi delle seconde. Anche se non va trascurato - conclude lautore - il comportamento debole dellopposizione che, per leccessivo timore di creare difficoltà allattività edilizia, ha consentito tanti misfatti urbanistici». Una tesi ribadita anche durante la presentazione del libro, martedì scorso alla Facoltà di Architettura de La Sapienza, alla presenza di illustri urbanisti quali Giorgio Muratore, Franco Carrer («è unopera che prende le parti dellurbanistica per regolazione contro quella attuale per operazione», che ha sostituito la prima), Marcello Vittorini e Stefano Garano.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.