Gli sarebbe bastato fare un qualunque brano rock, magari un po' glam, per avere subito l'attenzione del mondo. Invece Damiano David ha scelto il suo debutto da solista per dare una dimostrazione di forza e di indipendenza. Sono la voce dei rockettari Måneskin? Bene allora vi spiego che non sono soltanto quella cosa lì.
Oggi esce Silverlines, che esce dai binari dei Måneskin per raccontare un altro Damiano rispetto a quello che si vede in cima alla classifica e su tutte le copertine del mondo da anni. «Non sento più dolore, la quiete dopo la tempesta, e la pace mi appartiene» canta nei primi versi di Silverlines, il brano prodotto da Labrinth che è l'inizio di una parentesi solista e (forse) anche l'anticipo di un intero disco di brani inediti.
L'atmosfera è cupa e il senso di rinascita delle parole («Non ho più bisogno di bottiglie e non sto cercando di iniziare una guerra perché la pace ora fa parte di me») non è forse ben bilanciato e rappresentato dalla musica ma è soltanto un dettaglio. Senza dubbio Silverlines è un brano fuori dal coro, esce dalla drammatica omogeneità di quasi tutto il pop che passa in radio e nelle piattaforme. Ed è un pezzo per nulla radiofonico, anzi è forse il riassunto dell'antiradiofonia.
Ma, come hanno dimostrato in tanti negli ultimi mesi (da Billie Eilish al duetto di Lady Gaga con Bruno Mars), la vera forza delle superstar è quella di uscire a tutti i costi dalla melassa hip hop urban inventandosi qualcosa di nuovo. Che sia country o qualsiasi altra cosa, oggi l'urgenza è giustamente essere riconoscibili e smarcarsi da un conformismo che non è mai stato così opprimente.
Anche per questo il brano di Damiano David, 25 anni, la rockstar
più fresca del bigoncio, è un segnale importante anche in senso generale. Qualcosa sta cambiando, gli equilibri si sono modificati e si torna a cercare la sorpresa, non solo i numeri o i passaggi radiofonici. Finalmente.
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