Dati in crescita: opportunità e minaccia per il business

1.000 miliardi di Gigabyte. E’ la mole di dati che invaderà le aziende nel 2010. La lievitazione di inforrmazioni costa sempre di più alle imprese. Che però non sempre corrono ai ripari

Dati in crescita: opportunità e minaccia per il business

Sono talmente tanti che non si sa più dove metterli. È una battaglia quotidiana quella che le aziende devono sostenere per non essere travolte dall’enorme mole di informazioni su cui spesso costruiscono la loro fortuna. I dati, siano essi in formato elettronico o cartaceo, sono simili a fiumi in piena che rischiano in ogni momento di inceppare i meccanismi organizzativi delle imprese.

Idc stima che nel 2006 sono stati prodotti, catturati o replicati 162 miliardi di Gigabyte, una cifra destinata a lievitare a quasi 1.000 miliardi nel 2010. Operazioni irrinunciabili per cui si spende sempre di più. Il solo business dello storage per i messaggi di posta elettronica valeva 416 milioni di dollari nel 2006 (stime di Idc) e varrà circa 1 miliardo tra 3 anni.

A incidere sui bilanci aziendali non sono solo database, server e l’affitto dei magazzini dove si impilano le risme di dati cartacei, ma anche gli stipendi di chi è incaricato di gestirli e smistarli. Secondo uno studio condotto dalla Stanford University, i cosiddetti knowledge worker impiegano in media 14,5 ore a settimana per leggere e rispondere alle e-mail, più di 13 ore per creare nuovi documenti digitali, poco meno di 10 per la ricerca di documenti digitali precedentemente creati o archiviati e solo 9,5 ore per analizzare le informazioni che hanno a disposizione. Una situazione paradossale, visto che l’elaborazione delle informazioni dovrebbe essere l’attività primaria per il business.

Eppure questa attività assorbe ancora un piccolo spicchio delle risorse a disposizione delle organizzazioni. La maggior parte del budget destinato dalle aziende al document management (che in media è tra il 5 e il 15% delle risorse complessive), viene impiegato per operazioni di gestione passiva dei dati. Infotrend ne evidenzia alcuni esempi: il costo reale di un’archiviazione si aggira intorno ai 20 euro, la localizzazione di un file malamente archiviato può costare all’azienda fino a 120 euro e per ogni documento smarrito (in media 1 su 20), un addetto può impiegare fino a 400 ore di lavoro nel tentativo di recuperarlo.

 

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