Milano è sempre di più la capitale dei single. E le famiglie sembrano ormai in via d’estinzione. Lo certificano i freschissimi dati sulla popolazione italiana diffusi ieri dall’Istituto di statistica italiano con il bilancio demografico del 2009.
La prima realtà che emerge è che il capoluogo lombardo è uno dei pochi in cui la popolazione aumenta, del 9,1 per cento. Considerato che il saldo naturale - la differenza fra i nuovi nati e i decessi - resta negativo, se pur di poco, risulta evidente che l’aumento complessivo della popolazione è determinato soprattutto dai flussi migratori, come confermano i numeri sugli iscritti dall’estero e sul saldo migratorio.
Ma - lo spiegano anche all’Istat - questa è solo una delle componenti che incidono su questo panorama anagrafico in cui la famiglia «tradizionale» - quella formata da padre, madre e bambini, o anche solo da una coppia di coniugi - è sempre più in crisi, e rappresenta ormai un modello di convivenza minoritario. Basta verificare il rapporto fra il numero degli abitanti e il numero dei nuclei familiari per arrivare a questa conclusione. La popolazione cittadina, alla fine dell’anno scorso, ammontava a un milione e 307mila abitanti. Mentre i nuclei familiari censiti dall’anagrafe sfioravano le 700mila unità (680mila circa). Si parla di nuclei familiari in senso tecnico-anagrafico. Ci si basa dunque sulle residenze, ma due colleghi che convivono sono considerati due famiglie distinte. Comunque il rapporto fra questi due dati - popolazione e nuclei familiari - dà come risultato 1,91 componenti per nuclei famigliare. E certifica che il nucleo familiare milanese in media non arrivano neanche più a due persone. Essendo una media, e inglobando le molte famiglie con uno o più figli - nuclei dunque da tre-quattro persone - il dato dà l’idea dell’esercito di persone sole che vive in città. Moltissimi immigrati, appunto, soprattutto quelli di recente immigrazione. Che aspettano il ricongiungimento. Uomini o badanti. Ma non solo. All’Istat spiegano che anche l’allungamento della vita media ha pesato molto in questi anni. Moltissimi di questi «single», di queste persone sole per meglio dire, sono anziani. E in particolare donne anziane. Vedove.
C’è poi il dato sociologico più evidente, più visibile, che è quello dei single giovani. Magari sentimentalmente legati - fidanzati per esempio - ma comunque intenzionati a mantenere la propria autonomia abitativa. E la città di Milano, città di grandi opportunità lavorative, ma non sempre stabili, disegna un quadro sociale di persone che spesso si dedicano al lavoro trascurando i legami affettivi stabili.
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