Che la musica fosse una sua grande passione si era capito da un pezzo. Ma forse neanche lui si immaginava che avrebbe registrato un disco addirittura con Francesco De Gregori. Non solo. I due si esibiranno insieme in quel posto favoloso che sono le Terme di Caracalla a Roma, il 5 giugno. Per farla breve, è una delle sorprese dell'anno.
Francesco De Gregori e Checco Zalone hanno preparato un disco che uscirà il 12 aprile, si intitola Pastiche e ha un solo brano inedito, Giusto o sbagliato, che poi è il singolo che anticipa il disco. Tutte le altre sono autocitazioni di De Gregori oppure cover di livello così alto da meritarsi l'elenco completo.
Oltre a Giusto o sbagliato, scritta da Gregori e Zalone, in scaletta ci sono Pezzi di vetro di De Gregori, Pittori della domenica di Paolo Conte, Rimmel di Francesco De Gregori, Putesse essere allero di Pino Daniele, Atlantide di Francesco De Gregori, Storia di Pinocchio di Nino Manfredi, La prima Repubblica di Checco Zalone, Le cose della vita di Antonello Venditti, Falso movimento di Francesco De Gregori, Alejandro di Checco Zalone, Pittori della domenica (piano e voce), Giusto o sbagliato (con orchestra), Buonanotte Fiorellino di Francesco De Gregori, Ciao ciao di Francesco De Gregori. A colpire sono senza dubbio Storia di Pinocchio di Manfredi, difficile da immaginare in una scaletta del genere. E Pittori della domenica, pezzo di Paolo Conte non sempre esaltato quanto merita.
E crea molta attesa l'effetto che farà il pianoforte di Zalone di fianco alla voce di De Gregori in Putesse essere allero di Pino Daniele. Quando si dice che alla musica leggera manca inventiva, beh, questa è la risposta. Un disco di uno dei principali cantautori della storia con il comico più popolare in questo tempo.
Di certo sono una strana coppia, anche se non proprio imprevedibile: «Sono sempre stato un fan del Checco autore cinematografico, siamo amici da molti anni e non vedevo l'ora di averlo accanto come musicista in questa strana e bellissima avventura», spiega De Gregori che negli ultimi anni ha avuto il comico spesso sul palco come ospite. Insieme si sono inventati una miscela che promette di diventare una delle rivelazioni di un 2024 sempre più stereotipato e sempre meno lasciato alle idee sorprendenti. C'è Checco Zalone al pianoforte, che è una sua passione ma che forse non ha mai curato con così tanta attenzione come per questo disco nel quale - come riportano le prime notizie - «spazia tra blues, jazz e musica classica». Insomma non c'è il «solito» Zalone che piega le note alla propria ironia.
Si tratta proprio di un musicista fatto e finito che suona per il Principe dei cantautori, cantante stavolta «più lirico e intimo». E fa un certo effetto vedere proprio De Gregori uscire con questa iniziativa dal lungo tour con Antonello Venditti, che è stato uno degli eventi più applauditi degli ultimi anni.
Oltre a loro due, ci sono i membri della band di De Gregori e l'Orchestra Italiana del Cinema a ricamare nuovi arrangiamenti e soprattutto a dare a «tutto il disco un'atmosfera inaspettatamente vintage».
Oltretutto questo evento sarà una occasione di «attrazione generazionale» perché senza dubbio i fan di De Gregori saranno ancor più attirati da
Zalone. Ma i fan di Zalone, mediamente più giovani, avranno l'occasione di scoprire un artista la cui eleganza compositiva e l'ispirazione poetica hanno decisamente influenzato la musica d'autore dell'ultimo mezzo secolo.
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