De Sica: «Dai Boldi, torniamo insieme»

«Dovevamo trovarci sul set per una pellicola su Asterix, ma poi è saltato tutto»

Lucio Giordano

da Ischia

Hanno litigato per un anno intero. E non più tardi di quattro mesi fa, alle Grolle d’oro di Saint Vincent, Christian De Sica aveva dichiarato: «Basta. Di Boldi, non voglio più parlare». E invece a Ischia, ospite del Global Fest, l’attore romano rivela di esser stato a un passo dal riunire la coppia. Racconta: «Thomas Blier ci aveva contattati per il nuovo film su Asterix. Stavolta alle Olimpiadi, cast stellare con Gérard Depardieu, Alain Delon, Zidane, Totti, Schumacher. L’ultimo giorno alle Grolle d’oro Massimo si era avvicinato per comunicarmelo. Ed era contento. Qualche settimana dopo ci siamo anche ritrovati in camerino a provare le parrucche. Poi mi è arrivato il copione dalla Francia: una schifezza. Massimo ed io dovevamo interpretare dei giudici di gara, ma le battute non facevano ridere. A quel punto ho chiesto di far riscrivere il copione ai miei sceneggiatori di fiducia. Non era possibile e allora ho rifiutato la parte. Il bello è che ho fatto un macello tale che alla fine, senza volerlo, non è stato scelto nemmeno Massimo. Peccato, perché io non ho niente contro Boldi. Anzi, per me possiamo anche tornare a girare insieme».
Al loro posto sono stati presi Luca Bizzarri e Paolo Kessissoglou, delle Iene. «Ormai per me era tardi, io il 27 agosto devo interpretare un altro film, Natale a New York: in fondo lo stesso da vent’anni, con un titolo diverso», dice Christian, che per la prima volta racconta nei dettagli la storia del film di Natale: «Ho il ruolo di un pianista di piano bar, sposato a una miliardaria americana, che molto probabilmente sarà Goldie Hawn. Si è trasferito a New York da tempo. Per trascorrere un Natale americano, arriva in città una coppia di italiani, la Ferilli e Massimo Ghini, un finanziere alla Ricucci, per intenderci. Come me, anche Sabrina nel film ha firmato un accordo prematrimoniale secondo il quale perderebbe ogni diritto all’eredità nel caso si innamorasse di un altro. La passione scatenerà una serie di equivoci comici, mentre Ghini flirterà con mia figlia, ovvero Elisabetta Canalis».
In Natale a New York, film in due episodi (l’altro sarà con Claudio Bisio e Fabio De Luigi), il primo dopo la rottura con Boldi, De Sica si scontrerà con Bonolis e Aldo, Giovanni e Giacomo. Ma non sembra preoccupato l’attore: «Lo sono molto di più del gran caldo che farà negli Stati Uniti in settembre. Io ho la pressione bassa, d’estate vado avanti ad integratori. In queste settimane a Roma, per le riprese de Lo zio d’America 2, quattro episodi con la Muti e la Giorgi, in onda su Raiuno in autunno (le repliche della prima serie da stasera), ho sofferto a lavorare con quaranta gradi. Per fortuna c’è stata la vittoria dell’Italia ai Mondiali, dove per una notte mi è sembrato di essere a Bagdad».
Meglio l’inverno, dunque, per De Sica, che dal 24 febbraio sarà al Sistina per un musical scritto da Enrico Vaime e Maurizio Costanzo, intitolato Parlami di me. «È la storia di un attore che si racconta tra una canzone e l’altra. Lavorare in teatro mi aiuta a stare un po’ dietro le quinte. Tra film tv, film di Natale e gli spot della Tim che vanno avanti da un anno e mezzo e che tra qualche mese sono intenzionato a interrompere, sto dappertutto. Meglio defilarsi». Per poco, tranquilli. Con De Laurentiis, De Sica ha un contratto per altri tre film, uno dei quali dovrebbe essere con Carlo Verdone, nei panni di due cognati combina guai. Dopodiché hai visto mai che la coppia Boldi-De Sica possa ricongiungersi?: «Nel cinema non si deve escludere niente. In fondo la nostra lite è stata una tempesta nel bicchiere.

Io ho mantenuto un atteggiamento inglese, non rispondendo alle polemiche di Massimo, dettate forse da gelosie professionali. E poi come si fa a mandare al diavolo un’amicizia ventennale? Certo non è del tutto un male la separazione artistica. Magari tra qualche anno la gente avrebbe potuto dire:“Madonna che patetici quei due vecchietti».

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