Debiti e liti, stop della Rai per la moglie di Bocchino

La fiction Anita rischia di diventare avventurosa e piena di insidie come la vita della leggendaria moglie di Garibaldi. La condottiera sfidò la morte seguendo il marito in mille battaglie, la sua biografia televisiva se la deve vedere con inghippi legali.
È stato il consigliere Antonio Verro a spiegare come mai giovedì scorso il cda Rai ha sospeso l’approvazione della mini serie proposta dalla Goodtime srl, la società di Gabriella Buontempo, moglie di Italo Bocchino: «C’è un problema amministrativo di una complessità inaudita. Quote pignorate, una lite in corso tra soci uscenti e soci entranti, quindi una compagine azionaria poco chiara che ha causato l’intervento della magistratura». Ma a che cosa si riferisce l’esponente della maggioranza in Rai? I problemi della Goodtime nascono dalla contesa tra la moglie del capogruppo di Futuro e libertà e il finanziare d’assalto Loris Bassini. Insomma, tornano a galla quelle intricate vicende legate a Telekom Serbia di cui questo giornale ha ampiamente riferito. Perché Bassini, noto alle cronache per aver gestito il rientro in Italia di miliardi legati alla compravendita da parte di Telecom Italia della omologa serba, ha fatto pignorare le quote societarie (il cinquanta per cento) che la Buontempo detiene nella Goodtime, l’azienda che dovrebbe appunto produrre Anita. Il finanziere vanterebbe un credito di 800mila euro (anzi di più, ma quella è la cifra di cui conserva i documenti) e non riuscendo a ottenerli indietro, ha deciso di avviare un procedimento per bloccare i beni della consorte di Bocchino. La battaglia legale si gioca davanti al tribunale di Forlì mentre il tribunale di Roma ha emesso il decreto ingiuntivo, ora sospeso dopo l’opposizione avanzata dagli avvocati della Buontempo.
Una situazione intricata (di cui qui non interessano tutti i particolari) che ha spinto i consiglieri Rai a chiedere ai propri legali di accertarne i contorni prima di commissionare un’importante produzione. E i competenti uffici, oltre a segnalare la difficile situazione societaria, hanno rilevato anche che il livello di indebitamento dell’azienda sarebbe eccessivo rispetto ai mezzi di cui dispone. La questione verrà di nuovo presa in esame nel cda di domani. Si deciderà se, nonostante i dubbi, si potrà dar via alla produzione. In ogni caso la Tv di Stato non sembra rischiare nulla, dato che a rispondere in giudizio è la sola Gabriella Buontempo e non la società nel suo complesso. Società che però attende con ansia le decisioni: il budget della fiction, in due puntate, si aggira attorno ai quattro milioni di euro. Il set dovrebbe essere aperto in tempo breve visto che la fiction rientra nei progetti per la celebrazione dei 150 anni dell’Unità d’Italia e dunque dovrebbe andare in onda nella primavera o nell’autunno 2011, anno in cui cade l’anniversario.
Certo, attorno alla fiction si gioca una partita che non è squisitamente editoriale ed economica. In questo momento di durissimo scontro tra Fini e Berlusconi, l’essere la moglie di Bocchino, in una Rai sempre suscettibile ai risvolti politici, ha il suo peso. Non per nulla giovedì scorso hanno disertato la seduta, e quindi fatto saltare l’approvazione della fiction, ben cinque consiglieri che, più o meno, si richiamano alla maggioranza intesa come Pdl e Lega. Aventino che ha fatto slittare anche il contratto per il programma Parla con me di Serena Dandini e che tornerà anch’esso all’esame del cda domani, ma sulla partenza dello show di Raitre non ci dovrebbero essere problemi.
Comunque, nella Tv di Stato non sono poi così diffidenti con la Goodtime. Prendiamo, per esempio, l’ultima fiction già pronta: si chiama La narcotici, costo sei milioni di euro, dodici episodi da riunire in sei serate. Avrebbe dovuto andare in onda su Raidue quest’autunno, si è deciso invece di promuoverla sul primo canale e sarà trasmessa a gennaio- febbraio.

Non è invece andato in porto l’altro progetto presentato dalla società (attiva nel campo della fiction e del cinema da una ventina d’anni) che cercava di inserirsi nel mercato degli show: si trattava di un programma che avrebbe dovuto presentare Pippo Baudo intitolato Giallo di sera e che poi il direttore di Raiuno Mauro Mazza ha deciso di mandare in soffitta, anche per opportunità politica. Vedremo se la stessa sorte toccherà alla valorosa Anita.

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