Ecco di che cosa parleranno lunedì Fabio Fazio e Roberto Saviano: di noi. Cioè del Giornale e dei giornali «berlusconiani » che hanno un compito: costruire la macchina del fango. Trovare, creare, pubblicare e ripubblicare in maniera martellante notizie contro coloro che si mettono di traverso sulla strada del premier. Da Boffo in avanti, passando per Fini, campagne di stampa bollate come attacchi ai nemici del padrone e non come giornalismo. Questo sarà l’argomento, o almeno uno degli argomenti, della prima puntata di Vieni via con me , in onda dopodomani su Raitre in prima serata, il programma tanto atteso realizzato dal conduttore di Che tempo che fa insieme al più noto scrittore italiano del momento, Saviano. Un tema caro all’autore di Gomorra , che già altre volte ospite da Fazio ha parlato del ruolo negativo di parte della stampa italiana (in quei casi concentrandosi sull’aspetto reverenziale dei giornali locali nei confronti della camorra). A dar man forte interverrà il premio Oscar Roberto Benigni che non mancherà di rincarare la dose contro il Presidente del Consiglio. Del resto, le cronache di questi giorni che descrivono nei minimi dettagli la vita privata del Cavaliere, sono ghiotte per qualunque comico, figuriamoci per un maestro comeil protagonista di indimenticabili recitazioni teatrali dei canti dell’Inferno lussurioso dell’Alighieri. In più, tra gli altri ospiti, i comici Paolo Rossi e Antonio Albanese. Insomma, una task force dell’intellighenzia di sinistra schierata in prima serata per mostrare come in Italia parte della stampa non assolva al proprio dovere ma sia assoggettata a un presidente del Consiglio proprietario di una grande fetta dei media stessi. Nel monologo di Saviano, dunque troveranno probabilmente spazio le inchieste pubblicate da questo Giornale e da altri come Libero , Panorama ( e poi riprese da tutti i grandi quotidiani) come la condanna del direttore di Avvenire con relative dimissioni e l ’affaire casa di Montecarlo-Tulliani -cognato di Fini. Ma forse anche la valanga di indiscrezioni sui festini avvenuti nella villa del premier ad Arcore, nel caso in cui queste vengano considerate inerenti la «macchina del fango». Il condizionale sull’argomento trattato lunedì è d’obbligo visto che attori e conduttori stanno provando a porte chiuse negli studi Rai di via Mecenate a Milano e la sicurezza, soprattutto per lo scrittore, è questione vitale. E non si sa mai che si cambi idea all’ultimo momento e s’invertano i temi: da settimane infatti gli autori stanno rimuginando sulla sequenza degli argomenti da trattare nelle quattro puntate: dalla mafia, ai rifiuti, alla ricostruzione del dopo terremoto all’Aquila. Del resto,Fazio in un’intervista a Sette, aveva dichiarato: «Il nostro è un Paese in cui è all’opera un’autentica macchina del fango e della delegittimazione. Si usano fatti privati a scopo di estorsione, per condizionare i comportamenti dei personaggi pubblici. Forse è questo che non si voleva sentire in televisione ». Il conduttore si riferisceal braccio di ferro con i vertici Rai che stentavano a firmare i contratti per il programma. Ecco, lunedì, «questo» si potrà sentire forte e chiaro.
E vedremo se, come ha detto Saviano, sempre a Sette : «Noi non siamo ossessionati da Berlusconi, non pensiamo di fare una trasmissione contro qualcuno, perché vogliamo parlare a tutti, a sinistra come a destra».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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