GLI «DEI DEL METALLO» Quattro giorni all’Idroscalo

Grande attesa per il via della nuova edizione di «Gods of Metal»

Luca Testoni

Sulle rive dell’Idroscalo (ingresso Punta dell’Est) si celebra l’edizione numero 10 del rito laico per antonomasia per il popolo tricolore del metal e dell’hard rock: il Gods of Metal. L’abbonamento all’intera manifestazione costa 135 euro, mentre sabato e domenica il biglietto ne “vale” 55.
Vera e propria maratona-concerto, “spalmata” su quattro giorni, annovera in cartellone la bellezza di 44 band. Alcune emergenti, altre collaudate, altre ancora leggendarie. Ciliegina sulla torta la rentrée italiana di Axl Rose e di quel che resta dei Guns N’Roses, il gruppo di “rock duro” più di successo della storia.
Oggi (a metà mattina) il via alle danze. Una decina le performance in programma nel segno del metal più oscuro ed estremo. Capofila di giornata i Venom. Tanto per capirci, giganti del calibro di Slayer e Metallica citano il trio di Newcastle come una delle loro principali influenze. Ma non sono da meno gli statunitensi Testament, pietre miliari del cosiddetto “trash metal”. Stesso genere frequentato dai connazionali Nevermore e dai livornesi Cappanera. Sul palco anche i paladini del death metal svedese Opeth, il duo black metal norvegese Satyricon, i tedeschi Sodom e Caliban e i finlandesi Amorphis. Agli occhi degli appassionati non può certo passare inosservata la presenza dei Down, supergruppo heavy metal gotico con base New Orleans di cui fa parte l’intenso e devastante Philip Anselmo, già cantante dei Pantera.
Domani l’happening è invece monopolizzato dalla pattuglia di “metalheadz” italiani. Ricordati i milanesi Extrema, che giocano in casa così come l’ex Vanadium Pino Scotto (una delle personalità più autorevoli della scena heavy di casa nostra), ora alla testa dei Fire Trails, spicca un tris di band (Strana Officina, Domine e Necrodeath) attive fin dai primi anni Ottanta. Della partita anche Vision Divine, Novembre, Stormlord, Infernal Poetry, White Skull, Mellow Toy, Perfect Picture e Boom (il batterista è l’ex Pfm Walter Calloni).
Sabato si entra nel vivo con una giornata all’insegna del “power” e “classic metal”. Fari puntati su un terzetto britannico davvero speciale: Def Leppard, Whitesnake e Motörhead. I primi, nonostante defezioni e incidenti vari, sono da 30 anni sulla cresta dell’onda hard. I secondi devono invece tutto allo spirito di dedizione di Dale Coverdale, l’ex vocalist dei Deep Purple che ama da sempre l’hard rock a tinte blues.
E che dire dei Motörhead? Ian “Lemmy” Klimster è probabilmente la più grande icona vivente del rock e continua a suonare con la stessa grinta e la stessa passione dei primi tempi. Completano il cast di giornata, il terzetto tutto tedesco composto da Helloween, Gamma Ray ed Edguy; Stratovarius e Sonata Artica (“power metal” in salsa finlandese); i folk-metallari brasiliani Angra; e il quartetto tutto al femminile delle svedesi Crucified Barbara.
Chiusura col botto, domenica, con i nuovi Guns’n’Roses, dell’imbolsito, ma comunque ancora carismatico Axl Rose, unico sopravvissuto della formazione originale. A precederli Korn e Deftones, ovvero un’accoppiata extralusso in fatto di nu-metal; i Soulfly dell’ex frontman dei Sepultura Max Cavalera; gli Stone Sour dello Slipknot Corey Taylor; e gli Alice in Chains in versione reunion.

Una curiosità: la band di Seattle, fondata dal compianto vocalist Layne Stanley, è stata l’unica formazione dell’epopea grunge influenzata dall’heavy metal. Esibizioni, infine, anche per gli americani Bloodsimple, Benedictum e 10 Years, gli svedesi Hellfueled e i britannici Dragonforce.

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