Una Deliziosa nave da crociera che ha saputo affondare la crisi

Una Deliziosa nave da crociera che ha saputo affondare la crisi

nostro inviato a Venezia

Un'altra nave che va: un'altra nave di Costa Crociere, che l'ha fortissimamente voluta e ordinata, ed anche un'altra «conquista» di Fincantieri, che l'ha costruita. Ma «Costa Deliziosa», l'ultima regina dei mari consegnata ieri a Venezia e pronta a iniziare i suoi itinerari sui mari del mondo, è qualcosa di più e di diverso di «un'altra nave», di una nave nuova, per quanto grande - 92.600 tonnellate di stazza per 2.862 ospiti a bordo -, e sontuosa e dotata di mille e una caratteristiche per piacere (design di avanguardia, utilizzo di materiali pregiati come diversi tipi di marmo e granito, 970 lampadari La Murrina, opere d'arte di particolare pregio come la Sfera di Arnaldo Pomodoro e il dipinto «Delizia fisica e Delizia intellettuale» di Mario Donizzetti, oltre alle dotazioni ludiche come il simulatore da Gran Premio, il cinema 4D, il centro benessere da 3500 metri quadrati, e via rilassandosi e divertendosi). Costa Deliziosa è soprattutto, e a tutti gli effetti, una nuova, potente sfida alla congiuntura economica.
C'è crisi? Costa Crociere e Fincantieri, pienamente, convintamente in linea, replicano investendo, da imprenditori autentici. «I numeri danno ragione: in un anno così difficile, come il 2009, dal punto di vista economico e finanziario che ha ridotto sensibilmente i consumi - attacca Pier Luigi Foschi, presidente della compagnia croceristica che è genovese e internazionale insieme - un milione e 300mila clienti in tutto il mondo hanno scelto le nostre navi, con un incremento dell'8 per cento rispetto all'anno precedente, in linea con l'aumento dell'offerta». «Certo, bisogna rimboccarsi le maniche - incalza subito Giuseppe Bono, amministratore delegato di Fincantieri - per garantire anche un futuro a un'azienda come la nostra che ha le spalle robuste, e ha realizzato questa splendida nave che e' la terza in nove mesi».
Un record che non può permettere comunque di adagiarsi. Infatti Bono aggiunge: «Siamo pronti a fare il possibile e anche l'impossibile per continuare a costruire le navi più belle del mondo». E di fronte alle difficoltà, chiamiamole pure così, anche di stampo sindacale, l'impegno resta determinato: «Non ci possiamo permettere assolutamente di chiudere nessuno stabilimento». Ancora, fuori sacco: «I miei veri interlocutori - scandisce Bono, per chi ha orecchie per intendere - non sono solo i rappresentanti sindacali che ho solitamente di fronte, ma le migliaia di lavoratori che stanno dietro di loro, e le famiglie, il futuro di tutti i dipendenti di Fincantieri, che hanno contribuito in questi anni a prestigiose costruzioni come Costa Deliziosa». Gli fa eco, quasi a sorpresa in una circostanza di festa in cui dovrebbero prevalere, chissà perché, le dichiarazioni di circostanza, Mickey Arison, numero uno di Carnival, il gruppo leader mondiale delle crociere di cui fa parte Costa: «L'esigenza di affidabilità è essenziale - dichiara, temperando la risolutezza con un sorriso - quando ci vogliamo affidare a un costruttore di cui conosciamo la qualità». Tutto questo suona come un auspicio e anche un monito in vista di ulteriori commesse - che sarebbero tanta manna per il «sistema Italia», non solo per Fincantieri - da parte di un gruppo che ha già investito nel Paese, negli ultimi anni, come ricorda Foschi, «25 miliardi di dollari». Interviene il ministro Renato Brunetta, nella «sua» Venezia per la quale si è appena candidato sindaco. Ma le sue sono considerazioni da rappresentante di governo e da economista, prima ancora che da veneziano: «La crisi non voglio dire che è stata salutare - esordisce - ma ci ha fatto riflettere. Sarò pure un inguaribile ottimista, ma dico che, superata la fase di transizione, avremo un futuro più sereno, più ancorato alla realtà produttiva. Il governo intende garantire - assicura infine Brunetta - le condizioni per crescere, tanto piu' ad aziende come queste che sono orgoglio della nazione».
Tornano sul concetto, con realismo, sia Bono sia Corrado Antonini, che di Fincantieri è presidente: «Il governo - sottolineano - ha dimostrato di voler sostenere la propria industria cantieristica, anticipando alcune commesse militari e dando sostegno anche all'innovazione e alla ricerca. Da parte nostra, abbiamo condotto una battaglia per modificare l'impostazione e l'essenza delle relazioni industriali, per far capire a tutti i nostri lavoratori e ai fornitori che l'obiettivo non può che essere quello della coesione, dell'efficienza, della competitività».
Intanto, Costa Deliziosa si prepara a partire per la crociera inaugurale. La tradizionale rottura della bottiglia avverrà nel corso di un evento in programma a Dubai, il 23 febbraio, al nuovo Cruise Terminale dell'emirato. Fra l'altro, «Deliziosa» - che, come ricorda ancora il presidente Foschi, rappresenta «l'alto di gamma» della compagnia, la nave più esclusiva e innovativa della flotta - sarà la prima nave al mondo ad essere inaugurata in una città araba.
Non si chiude, comunque, con «Deliziosa» la sfida in tandem di Costa e Fincantieri: dopo la consegna di ieri, saranno realizzate altre due unità entro il 2012, Costa Favolosa e Costa Fascinosa, a compimento di un programma ambizioso che nel complesso ha visto la realizzazione di nove unità dal 2002 al 2012. Per un investimento complessivo di 2 miliardi e mezzo di euro.


Si tratta, in ogni caso, di sfida, non di scommessa, né tanto meno di azzardo, quanto piuttosto - e molto «semplicemente» - di razionale spirito di impresa. O si fa così, o si rinuncia. E si chiude. Una parola che ieri, a Venezia, non ha pronunciato, e nemmeno pensato, nessuno.

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