Desideri (Dc) denuncia: «Trenitalia alza i prezzi i pendolari non lo sanno»

Non esistono più le opzioni che permettevano ai viaggiatori di scegliere il «ticket» in base al tragitto da effettuare

«Il sistema tariffario è cambiato ma i cittadini e i pendolari non sono stati avvisati». La denuncia arriva dal capogruppo della Democrazia Cristiana per le Autonomie alla Pisana, Fabio Desideri.
«È inspiegabile la strategia comunicativa di Trenitalia e della Regione Lazio che, dal primo marzo scorso, hanno modificato i costi dei biglietti delle otto ferrovie regionali, le Fr - ha spiegato -. Il prezzo di molte corse è aumentato e questo potrebbe far sorgere più di un sospetto». «Prima di marzo - ha affermato Desideri - il sistema tariffario prevedeva una serie di opzioni, a seconda che il viaggio fosse all’interno del perimetro del comune di Roma (anello), della provincia (corona) o della regione. Si poteva anche acquistare un ticket anello più corona. E, indipendentemente dal tragitto, all’interno delle due zone era possibile viaggiare per 90 minuti con un euro, corrispondente al costo di un biglietto».
«Ora - ha aggiunto Desideri - è cambiato tutto. C’è ancora il biglietto anello che costa 90 centesimi ed è introvabile ma, per tutto il rimanente territorio regionale, si paga in base ai chilometri. E qui arriviamo al nodo dolente: I costi sono aumentati nel silenzio più totale di chi gestisce il servizio, con buona pace delle 233mila persone che quotidianamente salgono sui treni regionali».
«Alcuni esempi - ha affermato Desideri - valgono più di cento parole. Un viaggio da Anguillara alla fermata Gemelli della Fr3 costava 1 euro, dal 1 marzo il prezzo è aumentato a 1 euro e 90, quasi il 100 per cento in più. Fino al mese scorso sulla Fr1 si poteva andare da Monterotondo alla Fiera di Roma al prezzo di 2 euro. Ora si pagano 3 euro e 20. Da Anguillara alla stazione Ostiense (Fr 3) il costo è aumentato da 2 euro a 2 euro e 30. Idem per quello da Ostiense a Monterotondo sulla Fr1. Da Parco Leonardo a Cesano (Fr3) invece da 2 euro a 2 e 70. Stessa cosa sulla Fr5 da Torre in Pietra a Termini».
«A fronte di lievitazioni anche del 100 per cento - ha proseguito Desideri - ci sono riduzioni di 10 centesimi, come quella del treno fra Termini a Colonna, che passa da 2 euro a 1 e 90. È comunque diventato svantaggioso utilizzare più ferrovie regionali all’interno del perimetro provinciale della capitale o di quello regionale».
A questo proposito valga un ultimo esempio: da Torre in Pietra a Colonna il prezzo del biglietto è quasi raddoppiato, crescendo da 2 euro a 3 e 60. C’è un articolo specifico nel Contratto di servizio stipulato fra Regione e Trenitalia che riguarda le informazioni da fornire ai viaggiatori.
«In caso di inadempienza sono stabilite delle penali, sulle quali l’assessorato regionale alla Mobilità ha il dovere di parlare - conclude Desideri -.C’è anche da notare che il Lazio ha un assessorato specifico per la tutela dei consumatori che, sulla modifica delle tariffe per i pendolari, non ha detto nulla. Tutto ciò è l’ennesima prova del bluff elettorale di Marrazzo. La casa di vetro non è mai stata edificata.

Al suo posto c’è una casa degli specchi, che ingigantisce i provvedimenti minori, per distrarre l’attenzione, e atomizza, fino a farle scomparire, le notizie interessanti per i cittadini. Spieghi il presidente, se può, perché non ha detto nulla sulla modifica del sistema tariffario».

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