Oggetti d’arredo di design co-protagonisti e “complici” di un racconto poetico, commovente, aperto alla speranza di una storia che invita a costruire bellezza e comunità all’interno di uno spazio, in questo caso il cortile di una grande casa di ringhiera milanese dove vivono anziani e giovani che costruiscono o ri-costruiscono relazioni nel cortometraggio “È stato un sogno” realizzato dagli studenti di OffiCine-IED con la supervisione artistica di Silvio Soldini e il supporto del Salone del Mobile.Milano, presentato in anteprima al cinema Anteo di Milano per essere poi distribuito nei più importanti festival cinematografici nazionali e internazionali.
Il corto ha come protagonisti i giovani attori Francesco Buttironi e Rossella Cammarano, al fianco di pietre miliari del teatro e del cinema italiano come Luigi Diberti e Ida Marinelli, diretti
da Stefano Balossi. Il progetto ha potuto contare su Silvio Soldini, supervisore artistico e sui docenti “d’eccezione” Bruno Oliviero alla sceneggiatura, Luca Bigazzi alla fotografia, Carlotta Cristiani e Giorgio Garini al montaggio, coordinati dal regista Paolo Borraccetti.
Gli studenti hanno interpretato il concept con una duplice declinazione: fisica, attraverso oggetti e arredi che invitano alla condivisione di attimi e vite, e immateriale, attraverso l’incontro fra persone come metafora di possibili comunioni di intenti. Incontro che ha come co-protagonisti una selezione di arredi di Amini, Arper, Artemide, Colos, Desalto, Flos, Kartell, Lago, Lema, Living Divani, Magis, Molteni&C, Poliform e Secto Design che nel cortometraggio i protagonisti portano al centro del cortile e diventano il salotto all’aperto del loro incontro. Aziende che hanno messo a disposizione degli studenti di OffiCine-IED ciascuna un proprio prodotto per arredare il “salotto” – sinonimo visivo e concreto di un nuovo inizio, collettività inclusiva, laboriosità, estro – e nel cuore di quella Milano che ogni anno, ad aprile, diventa ponte con il mondo, comunità senza confini proprio al grazie al Salone del Mobile.Milano.
Un Salone che è da sempre al fianco delle generazioni più giovani, sostiene la loro creatività e professionalità, nella convinzione che solo aiutando e promuovendo i giovani talenti si possano realmente anticipare e produrre innovazione, nuovi segni e nuova bellezza. Così la manifestazione dimostra di avere la capacità di guardare al progetto in modo sempre più interdisciplinare e sinergico rispetto ad altri settori della cultura e della società, perché edizione dopo edizione si apre alle contaminazioni di idee e culture. Un laboratorio di sperimentazione e promozione aperto 25 anni fa con il SaloneSatellite, che con questa visione ha supportato i ragazzi del laboratorio di Alta Formazione cinematografica dell’Istituto Europeo di design perché anche loro potessero raccontare che cosa significa costruire bellezza e comunità.
“Per me, che ho scelto di studiare scenografia perché mi sembrava un’arte totale in grado di mettere insieme letteratura, architettura, una progettualità precisa - spiega Maria Porro, presidente del Salone del Mobile.Milano -, assistere alla proiezione di questo cortometraggio e sapere di aver contribuito supportando, grazie al Salone e ad alcuni tra i suoi più importanti espositori, gli studenti che lo hanno realizzato, è stato davvero emozionante.
Il nostro intento non è mai solo formativo: quello che il Salone cerca di fare raggiungendo scuole e università è facilitare scambio creativo, innovazione guidata dalla cultura e aiutare la prossima generazione di professionisti internazionali a emergere e realizzarsi”.(Foto frame cortometraggio: © Rocco Soldini)
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