Tre punti per cancellare il doppio ko esterno con Catania e Atalanta. Tre punti da regalare a Enrico Preziosi che ieri ha festeggiato il suo sessantaquattresimo compleanno in Cina e oggi non potrà essere a Marassi per impegni di lavoro. Tre punti chiede Pasquale Marino al Genoa per dire «33» e avvicinarsi alla quota salvezza. «Ci sono ancora quindici gare. Dobbiamo recuperare in casa i punti persi nelle partite esterne non giocate bene, anzi male. - avverte Marino -. La prima tappa sono i 40 punti, la classifica dice che ne abbiamo 30. Non dobbiamo adagiarci. Abbassare la concentrazione potrebbe essere pericoloso. Una volta fatti quelli, potremo ragionare in maniera diversa».
Per ora si naviga a vista. E non potrebbe essere altrimenti con una squadra che quest'anno non è ancora riuscita a infilare quattro risultati utili consecutivi, che in trasferta ha già perso nove volte, rovinando quanto di buono aveva costruito in casa, e che ha la peggiore difesa del campionato. Testa e gambe sul Chievo, insomma, poi si vedrà. La rifinitura ha restituito un mezzo sorriso all'allenatore siciliano: Kucka si è allenato con i compagni e sarà disponibile. Anche se non al meglio per un'infiammazione alla coscia, il nazionale slovacco farà sentire i suoi cingoli sul prato del Ferraris. Disco rosso per Mesto che non ha recuperato dalla distorsione alla caviglia. Marino fa pretattica: «La formazione mi piace comunicarla prima ai giocatori». Solo un indizio: la presenza di Veloso dal primo minuto. «Uno che ha giocato soltanto due partite nelle ultime sette non può essere al top, ma la condizione si trova giocando. Se non lo facciamo giocare non troverà mai il ritmo».
Il tecnico non parla di moduli, ma dello spirito con cui il Genoa dovrà affrontare l'ostacolo Chievo: «Occorre un atteggiamento propositivo. La prestazione fatta con l'Atalanta ci deve dare una spinta in più. Il Chievo è una squadra forte sul piano agonistico. Si chiudono bene e sanno giocare in verticale, appoggiandosi su un trequartista e due punte. Dovremo stringere al meglio gli spazi per limitarli e per fare la nostra partita. Non voglio vedere una squadra timorosa».
Se sarà un Genoa d'assalto, spazio al 4-4-2 con Sculli e Jankovic sulle fasce, Veloso-Kucka in mezzo e la coppia Palacio-Zè Eduardo davanti. Su Zè Love Marino ha detto poche parole: «C'è stato un momento che stava per andare via. Ora si sta impegnando più di quanto non facesse prima». L'alternativa al 4-4-2 è lo schema utilizzato contro l'Udinese (3-5-2). Rossi, Granqvist, Kaladze in difesa; Jankovic, Kucka, Veloso, Biondini e Constant a centrocampo; Sculli partner di Palacio in attacco. Del bomber argentino ieri ha parlato Enrico Preziosi a Sky: «Non faccio mai programmi, spero di poterlo trattenere anche l'anno prossimo». Il patron ha aggiunto che Marino non rischia l'esonero in caso di risultato negativo contro il Chievo: «Dopo due sconfitte abbiamo voglia di riscatto. Mi spiace non essere allo stadio con la squadra, ma troverò poi il modo di vedere la gara con il Chievo. Marino a rischio? No, assolutamente anche perché chi lo ha preceduto non ha fatto certo meglio. La partita di Bergamo era da 0-0 perché entrambe le squadre avevano paura, poi abbiamo preso il solito gol in trasferta. Non credo sia colpa del mister. Lui si è adattato a ciò che ha trovato. A gennaio abbiamo aggiustato qualcosa, ma non faccio drammi. Senza dimenticare che non abbiamo mai giocato con la difesa titolare».
Preziosi ha confermato l'addio di Capozucca: «Non ho deciso il nome del prossimo direttore sportivo. Ho avuto dei contatti e ne avrò ancora, ma non ho ancora fatto una scelta. Corvino o Sogliano? Con Sogliano non ho parlato, potrebbe esserci anche un terzo nome».
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