Stefano Zurlo
da Milano
Sospira il professor Giuseppe Frigo, difensore di Emilio Gnutti: «Nei prossimi giorni avremo poco da fare, ma molto da leggere. E non sarà una lettura divertente». Sorride lavvocato bresciano: «Migliaia e migliaia di pagine, quelle che giustificano il sequestro delle azioni contese di Antonveneta, attendono me e i miei colleghi. Studieremo, poi nella seconda metà del mese prepareremo i ricorsi contro il sequestro e la misura interdittiva che ha colpito Emilio Gnutti, Gianfranco Boni, Gianpiero Fiorani, Stefano Ricucci. Ma, ahimè, non cè fretta perché fino alla metà di settembre non si andrà davanti a un giudice».
Ecco, linchiesta che ha messo a soqquadro lItalia della finanza e della politica, ora rallenta. Fin quasi a sembrare in letargo. In realtà lindagine è entrata in una nuova fase: gli accertamenti vanno avanti, si comincia a bussare alle grandi banche estere, in agenda sono previsti alcuni interrogatori, ma la sfida, il duello fra i pm Giulia Perrotti ed Eugenio Fusco e i celebri penalisti scesi in campo - Marco De Luca, Corso Bovio, Giuseppe Frigo e Francesco Mucciarelli - si trasferisce appunto sulle carte.
Documenti, intercettazioni, brogliacci: almeno 14 faldoni di carte devono essere metabolizzati e passati al setaccio per studiare una strategia, da una parte e dallaltra. Gli avvocati, complice il periodo feriale che blocca ogni attività, hanno tutto il tempo per preparare i ricorsi.
Oggi, intanto, ricomincia, anche se a ranghi ridotti, lattività investigativa. E fra oggi e domani torneranno in ufficio i Pm. La Perrotti e Fusco daranno vita nei giorni di Ferragosto a una sorta di staffetta: lindagine non va in vacanza.
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