La Nord Corea muove i satelliti: così "caccia" i sottomarini nucleari Usa

La Corea del Nord ha dichiarato di aver individuato un sottomarino nucleare statunitense in Corea del Sud grazie al suo satellite spia. Kim sarebbe probabilmente in grado di monitorare le mosse rivali più di quanto non si possa pensare

La Nord Corea muove i satelliti: così "caccia" i sottomarini nucleari Usa
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Nei giorni scorsi l'agenzia spaziale della Corea del Nord ha dichiarato di aver individuato un sottomarino nucleare statunitense in Corea del Sud. La notizia, passata in secondo piano, racchiude due importanti appunti. Il primo: Pyongyang possiede un satellite spia funzionante. Il secondo: il Paese guidato da Kim Jong Un sarebbe probabilmente in grado di monitorare le mosse rivali più di quanto non si possa pensare. "L'Aerospace Reconnaissance Agency, un'agenzia di intelligence indipendente alle dirette dipendenze del capo di stato della Repubblica Popolare Democratica di Corea, ha riferito di aver rilevato un oggetto anomalo presso un molo nel porto di Busan, in Corea del Sud, il 23 (settembre ndr)", ha dichiarato Kim Yo Jong, sorella del presidente Kim.

Il sottomarino Usa e il satellite nordcoreano

"Un sottomarino nucleare è apparso nel porto dove è ormeggiata una portaerei statunitense", ha aggiunto Kim, citata dalla Kcna e da altri media nazionali nordcoreani. "Questa è una chiara dimostrazione della folle strategia degli Stati Uniti, che sono preoccupati di dimostrare deliberatamente la loro superiorità di potenza di fronte al mondo", ha quindi aggiunto. Il sottomarino in questione è l'USS Vermont da 7.800 tonnellate, che, lo scorso martedì, è effettivamente entrato martedì in un'importante base navale nella città sudcoreana di Busan per rifornirsi di scorte e garantire riposo ai membri dell'equipaggio.

La rivelazione a mezzo stampa di miss Kim ci riporta al novembre di un anno fa. Quando la Corea del Nord lanciava in orbita un satellite spia e dichiarava di volerne piazzare altri tre satelliti di quel tipo nel corso del 2024. L'ultimo tentativo, a maggio, si è concluso con un fallimento. A febbraio, il consigliere per la sicurezza nazionale della Corea del Sud, Shin Won Sik, che all'epoca era ministro della Difesa, spiegava che il satellite spia Malligyong-1 di Pyongyang sembrava orbitare attorno alla Terra senza alcuna attività. A quanto pare, invece, gli occhi spaziali di Kim Jong Un sembrano funzionare alla grande.

Kim Yo Jong ha reagito verbalmente all'arrivo del sottomarino in Sud Corea, dicendo che questa è "la prova che gli Stati Uniti hanno spesso l'ambizione di impossessarsi di risorse strategiche nucleari, vantarsi della propria forza, aumentare la propria minaccia per il rivale e godere del proprio privilegio egemonico". La Corea del Nord ha promesso di rafforzare "continuamente e senza limiti" la deterrenza nucleare del Paese contro le "minacce degli Usa".

Clima teso

Il clima, ormai da mesi, è tesissimo nell'itera regione dell'Indo-Pacifico. L'ultima scintilla è coincisa con il vertice del Quad ospitato dagli Usa a Wilmington, nel Delaware, dove i presenti leader di Usa, India, Giappone e Australia hanno denunciato i lanci missilistici "destabilizzanti" della Corea del Nord e il suo programma nucleare. "Il Quad, il prodotto finale della mentalità della Guerra Fredda degli Stati Uniti e della politica di confronto tra blocchi, è diventato un fattore pericoloso che approfondisce la sfiducia e l'antagonismo tra i paesi della regione Asia-Pacifico e provoca instabilità internazionale", ha avvisato il ministero degli Esteri nordcoreano.

Altro che denuclearizzazione del Paese. Kim non ha alcuna intenzione, almeno per il momento, di sacrificare il suo scudo. Posizione condivisa anche dalla Russia, che ha fatto sapere di comprendere la posizione nordcoreana secondo cui uno scudo missilistico nucleare è la base per garantire la sua sicurezza. Su questo tema Sergei Lavrov è stato emblematico: "Comprendiamo la posizione fondamentale dei nostri amici coreani secondo cui uno scudo missilistico nucleare e altre misure di autodifesa sono la base per garantire la loro indipendenza e sicurezza".

"L'alleanza tra Stati Uniti e Corea del Sud è già apertamente definita, per analogia con la Nato, un'alleanza nucleare, che è chiaramente sulla buona strada per trasformarsi in un triplice blocco che coinvolge il Giappone, che ha intrapreso con aria di sfida un percorso di ri-militarizzazione.

Questa è una minaccia reale ed estremamente seria alla sicurezza regionale. In queste condizioni, persino il termine stesso "denuclearizzazione" applicato alla Corea del Nord è diventato privo di significato", ha quindi aggiunto Lavrov.

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