"Agenti segreti pronti a generare instabilità in Europa". L'allarme dell'MI6 sulla Russia

I servizi segreti britannici avvertono sulla campagna di sabotaggio in atto da parte di Mosca. Rischio di radicalizzazione tra i gruppi terroristici

"Agenti segreti pronti a generare instabilità in Europa". L'allarme dell'MI6 sulla Russia
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L'attuale scenario internazionale si presenta come un terreno di crescenti tensioni e incertezze strategiche, come evidenziato dalle recenti osservazioni di Richard Moore, direttore del MI6.

Il numero uno dei servizi segreti inglesi ha descritto un periodo critico per la sicurezza globale, con la Russia impegnata in una "campagna di sabotaggio estremamente imprudente" mirata a erodere il sostegno occidentale all'Ucraina. Questa situazione è ulteriormente aggravata dalla possibilità che il conflitto in corso possa generare radicalizzazione tra i gruppi terroristici, una dinamica alimentata dalle crisi in Medio Oriente.

Sulla questione, il servizio segreto britannico ha avvertito che un eventuale successo di Putin in Ucraina non comprometterebbe solo la stabilità europea, ma potrebbe anche avere ripercussioni a livello globale, coinvolgendo attori strategici come Cina, Corea del Nord e Iran. La cooperazione tra le agenzie di intelligence inglesi e francesi, come l'MI6 e la Dgse, si rivela fondamentale per affrontare questa complessità e prevenire potenziali escalation. In tale contesto, è emerso chiaramente che l'aumento della spesa per la difesa e la solidità dell'alleanza transatlantica si configurano come elementi “imprescindibili” per garantire la sicurezza collettiva.

La conferma dell’MI5

Anche per l’MI5 la situazione attuale sembra essere sempre più critica, con accuse di sabotaggi e un incremento delle attività di agenti russi e iraniani nel generare instabilità in Europa. Secondo quanto si apprende, infatti, anche il direttore dei servizi interni di Sua Maestà, sembra aver rimarcato l'impegno di Mosca in operazioni destabilizzanti. Mentre, il suo collega Moore ha focalizzato le preoccupazioni su come l'assenza di un "sostegno" deciso a Kiev comporterebbe costi significativamente più elevati rispetto a quelli attualmente sostenuti.

Per le agenzie di Londra, inoltre, è risultato chiaro, che la cooperazione con Parigi rappresenta un punto essenziale, poiché entrambe le nazioni stanno considerando la possibilità di consentire all'Ucraina di colpire obiettivi russi, in linea con un allentamento delle riserve americane riguardo all'impiego di armi avanzate.

Cosa pensa l’intelligence francese

Dall'analisi emerge che il direttore della Dgse ha affermato che "l'esperienza del Regno Unito, in seguito agli attacchi recenti, come il caso del novichok a Salisbury nel 2018, è stata fondamentale per gli agenti dell'intelligence francese nel tentativo di contrastare le azioni russe". Regno Unito e Francia sono tra i principali alleati dell'Ucraina, supportando l'uso di armi fornite per colpire obiettivi in Russia, specialmente dopo che il presidente statunitense Biden ha allentato le restrizioni sull'uso di missili Atacms. Conseguenza, secondo la quale, Mosca avrebbe intensificato gli attacchi contro l'infrastruttura energetica ucraina e allertato il mondo occidentale con nuovi missili balistici.

In aggiunta, il capo dell’intelligence britannica ha affrontato la questione della spesa per la difesa, indicando che il Regno Unito si è impegnato a destinare il 2,5% del PIL a questo scopo. Sottolineando, alla fine, però, che Europa e Nord America dispongono di risorse economiche e militari superiori rispetto alla Russia.

Non meno importante per le agenzie di intelligence, è l’analisi sul conflitto in Gaza, che introduce ulteriori complessità nello scacchiere geopolitico contemporaneo.

"Le drammatiche conseguenze umanitarie e la perdita di vite innocenti in Medio Oriente non solo minacciano la stabilità regionale, ma possono anche catalizzare radicalizzazione e ulteriori conflitti. Pertanto, secondo gli addetti ai lavori, ora sembrerebbe imperativo un intervento coordinato delle nazioni alleate per affrontare le sfide globali e garantire un futuro di sicurezza e stabilità".

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