L'ultima mossa dell'India nell'Indo-Pacifico potrebbe creare non pochi problemi alla Cina. In particolare, la Marina indiana ha annunciato di voler costruire una base chiamata INS Jatayu a Minicoy, l'isola più meridionale dell'arcipelago Lakshadweep, situato a circa 130 chilometri a nord delle Maldive. Ricordiamo che le relazioni tra questi due Paesi si sono inasprite da quando il presidente filo cinese Mohamed Muizzu ha vinto le elezioni lo scorso anno promettendo di espellere le forze indiane dal territorio maldiviano. Nel frattempo la Cina continua a modernizzare la base navale Ream, in Cambogia, mentre si continua a parlare di una possibile struttura militare cinese anche ad Hambantota, nello Sri Lanka. Insomma, accanto al braccio di ferro globale tra Washington e Pechino sta andando in scena un testa a testa parallelo all'interno dell'Asia: quello tra Nuova Delhi e il Dragone, che si stanno affrontando a colpi di basi.
Le basi dell'India
Dicevamo dell'India. Il gigante asiatico guidato da Narendra Modi è sospettoso della crescente presenza della Cina nelle Maldive, Paese che si trova a cavallo delle principali rotte marittime internazionali est-ovest. La nuova base indiana estenderà dunque la "sorveglianza operativa" dell’area da parte di Nuova Delhi. "La base migliorerà la portata operativa e faciliterà lo sforzo operativo della Marina indiana verso le operazioni antipirateria e antinarcotici nel Mar Arabico occidentale. Aumenterà inoltre la capacità della Marina indiana come primo soccorritore nella regione e aumenterà la connettività con la terraferma", si legge nella dichiarazione della Marina.
Ricordiamo che l'India ha già una base, INS Dweeprakshak, sull'isola Lakshadweeps di Kavaratti. Il nuovo sito sarà però posizionato circa 258 chilometri più vicino alle Maldive. A febbraio, il presidente maldiviano Muizzu aveva chiesto all’India di sostituire il personale militare che gestiva aerei di servizio umanitario in loco con personale tecnico civile. Si ritiene che almeno 75 militari indiani si trovino da quelle parte, e le loro attività note includono il trasporto di pazienti da isole remote e il salvataggio di persone in mare.
Le attività della Cina
Lo scorso dicembre le navi da guerra cinesi hanno attraccato per la prima volta alla base navale Ream in Cambogia. Collin Koh, ricercatore presso la Scuola di Studi Internazionali S. Rajaratnam (RSIS) di Singapore, ha spiegato alla Cnn che quella era la prima volta che le navi della Marina cinese attraccavano nel suddetto porto, che prima della ristrutturazione era attrezzato solo per la Marina cambogiana. "È un segnale che Ream sta per essere completato. Naturalmente, per loro è ancora un lavoro in corso, ma almeno ora si è espanso al punto da poter ospitare una nave della marina straniera", ha affermato l'esperto.
La presenza senza precedenti di navi della marina cinese a queste latitudini, in un luogo che occupa una posizione strategica vicino alla punta meridionale della Cambogia, vicino al Mar Cinese Meridionale, probabilmente non farà che aumentare le preoccupazioni di dei funzionari statunitensi riguardo al fatto che Pechino starebbe cercando un avamposto militare nei pressi del Golfo della Thailandia.
Attenzione, poi, a quanto potrebbe accadere nello Sri Lanka. La Cina ha investito 2,19 miliardi di dollari nel porto di Hambantota, più che in qualsiasi altro scalo dell'area, e il governo di Colombo ha accettato di affittare la proprietà di maggioranza del sito ad un’azienda cinese nel 2017.
Nel 2018, la Cina ha donato alla marina srilankese una fregata. Non è dunque da escludere che Pechino, in futuro e in caso di necessità, possa sfruttare al meglio questo sito. Il testa a testa tra India e Cina è insomma entrato nel vivo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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