Nuovi Eurofighter Typhoon in arrivo per l'Aeronautica Militare?

Secondo indiscrezioni circolate di recente, l'Aeronautica Militare Italiana dovrebbe ricevere ulteriori caccia Eurofighter Typhoon

Due caccia Eurofighter Typhoon del 37esimo Stormo di Trapani-Birgi
Due caccia Eurofighter Typhoon del 37esimo Stormo di Trapani-Birgi
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Secondo il quotidiano francese Les Echos l'Italia avrebbe in corso di valutazione la possibilità di acquistare un'ulteriore tranche di 24 cacciabombardieri Eurofighter Typhoon.

Le prime indiscrezioni in merito a questa possibilità erano emerse già lo scorso anno, quando a gennaio tra gli ambienti si vociferava che il nostro Paese potesse ampliare la propria flotta di questi velivoli da caccia. Voci che si erano palesate nuovamente a novembre dello stesso anno da parte di un editor del prestigioso Jane's e riprese ancora a maggio di quest'anno.

In ogni caso l'indiscrezione non è stata confermata né dall'Arma Azzurra né dalla stessa Leonardo, che produce il velivolo insieme all'inglese Bae Systems e all'Airbus. Les Echos riporta infatti che l'amministratore delegato di Leonardo, Roberto Cingolani, non ha voluto confermare la notizia, limitandosi a ricordare che il caccia è molto richiesto sul mercato.

La consegna dell'ultimo velivolo dell'ultima tranche di Typhoon, la 3A, per l'Aeronautica Militare era avvenuta nel 2020, con una cerimonia tenutasi presso l'aeroporto di Torino Caselle. Di quella tranche facevano parte 112 caccia ordinati nel 2009 per Italia, Germania, Spagna e Regno Unito.

Negli ultimi 20 anni l'Aeronautica Militare, che attualmente opera con 94 Eurofighter Typhoon, ha totalizzato più di 80mila ore di volo con questa tipologia di velivoli. Il caccia multiruolo equipaggia ora sei gruppi di volo (9°, 10°, 12°, 18°, 20° e 132° Gruppo) dislocati in quattro basi: Grosseto, Gioia del Colle, Trapani e Treviso-Istrana.

I Typhoon forniscono il servizio Quick Reaction Alert (Qra) 24 ore su 24 sia a livello nazionale che internazionale (tramite le missioni di Air Policing) e sono regolarmente schierati per svolgere una varietà di ruoli, compresa l'attività di attacco al suolo. Il Typhoon è un caccia con ala a delta e pianetti anteriori canard, capace di raggiungere la velocità massima di Mach 2.0 spinto da due propulsori turbofan con postbruciatore ciascuno de quali fornisce 60kN di spinta a secco. Ha un peso massimo al decollo di 23500 chilogrammi, un'autonomia massima di 2900 chilometri e una quota di tangenza di 19812 metri.

L'armamento del Typhoon comprende un cannone da 27 millimetri interno con 150 colpi e 13 punti di attacco (otto sotto l'ala e cinque sotto la fusoliera) in grado di trasportare oltre 9mila chilogrammi di carico utile. È dotato di radar e sistemi di puntamento avanzati, incluso un radar Aesa (Active Electronically Scanned Array), in grado di tracciare fino a 20 bersagli contemporaneamente e ingaggiarli con precisione. Il suo armamento include missili aria-aria come Aim-120 Amramm, Mbda Meteor, Iris-T, e Aim-9 Sidewinder. L'Eurofighter Typhoon, come accennato, può anche essere utilizzato nelle missioni da attacco al suolo. In questo caso può trasportare munizioni a guida di precisione, comprese bombe a guida laser Paveway IV, missili da crociera Storm Shadow, missili anticarro Brimstone, missili aria-superficie Taurus e missili anti-radiazioni Agm-88 Harm.

Il Typhoon è la spina dorsale della difesa aerea nazionale attraverso i suoi Gruppi distribuiti su quattro Stormi, e ha ereditato questo ruolo dal celeberrimo F-104 “Starfighter” che è stato ritirato dal servizio nell'Aeronautica Militare nel 2004.

I Typhoon italiani partecipano regolarmente alle missioni di Air Policing della Nato, ovvero al rafforzamento delle capacità di difesa aerea di quei Paesi dell'Alleanza Atlantica che lo richiedono: essi sono stati, ad esempio, in Romania, nel Baltico, in Islanda e in Polonia.

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