La Polonia mostra i muscoli e non cessa di mandare messaggi alla Russia e alla Bielorussia, principali obiettivi del riarmo di quella che è diventata negli anni una delle potenze nascenti della Nato.
Alla presenza del presidente Andrzej Duda, esponente del partito catto-conservatore di governo Diritto e Giustizia, e del primo ministro Mateusz Morawiecki, nella giornata di ieri le forze armate della Polonia hanno marciato attraverso la capitale Varsavia per la Giornata dell'Esercito. Deutsche Welle ha definito la parata "la più grande dai tempi della Guerra Fredda".
Una parata, quella polacca, contrassegnata dalla messa in scena del meglio dei ritrovati militari dell'esercito del Paese che più spende, in relazione al Pil, per armamenti e Difesa nella Nato. Sono andati in scena le armi semoventi come gli obici Krab, gli Himars che tanto bene hanno performato negli arsenali ucraini contro la Russia, i tank sudcoreani K2 e il meglio dell'armamentario americano in servizio nell'esercito polacco: i missili Patriot e i carri M1A1 Abrams di fresco sbarco in Polonia.
La parata rappresenta l'ennesima risposta polacca alle presunte minacce a Est che sono imputate alla Russia e alla Bielorussia, accusate di voler scatenare ai confini una guerra ibrida fatta con l'uso strumentale dei migranti, il lancio di sabotaggi militari al confine e il lancio di incursioni provocatorie come quella che recentemente ha riguardato un paio di elicotteri dell'esercito di Minsk. Inoltre, segnala le ambizioni della Polonia: costruire uno degli eserciti di terra più potenti d'Europa, interdire le mosse russe nella regione, essere il bastione atlantico in Europa centro-orientale. Tutto questo, nei piani del governo che con la carta della russofobia vuole tenere alte le tensioni e trovare un valido argomento elettorale da portare alle imminenti elezioni autunnali, con un investimento da 115 miliardi di euro da qui al 2035.
L'occasione della parata del Giorno dell'Esercito ha fornito alla Polonia il gancio per collegare le sfide di oggi alle minacce sventate del passato. E dunque a nutrire con rinnovata energia il nazionalismo del Paese in senso, principalmente, di risposta alla Russia e alle sue mire. Il Ferragosto polacco è infatti segnato dalla celebrazione del "miracolo della Vistola", la vittoriosa difesa della capitale dai russi bolscevichi nel 1920, che avvene il 15 agosto di quell'anno.
La festa è un esempio della rinnovata religione civile polacca post-Guerra Fredda. Celebra la difesa contro i russi ed è tornata in auge nel 1992 dopo la fine del comunismo; cade in un giorno di festa per i polacchi in cui i due cardini dell'identità polacca, storia e religione, si fondono: mentre a Czestochowa, cuore della cristianità polacca, si celebra la festa dell'Assunta in onore di Jasna Gora, l'icona della Madonna nera protettrice del Paese, nella capitale si celebra lo spirito indipendente della Polonia contemporanea. Nelle chiese, la religione dà copertura alle celebrazioni storiche con messe in onore dei militari caduti, primi fra tutti quelli della guerra del 1920, mito fondativo della Polonia odierna.
Una Polonia che dopo aver nei giorni scorsi annunciato il dispiegamento di 10mila truppe aggiuntive ricostruisce oggi la narrazione della perenne minaccia ai confini che tante volte si è materializzata in passato, mandando però un messaggio chiaro: Varsavia è
pronta a difendersi e tutt'altro che imbelle. E la parata in cui l'esercito della Polonia si è messo in mostra segnala quanto la guarnigione orientale della Nato sia in mano a quella che ormai è una potenza militare in erba.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.