Le testate atomiche, i caccia e i soldati: cosa rivela la parata militare di Putin

Anche quest'anno la parata militare per la vittoria nella piazza Rossa è stata in tono minore

Le testate atomiche, i caccia e i soldati: cosa rivela la parata militare di Putin
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Sotto una debole nevicata che ha tappezzato a macchia di leopardo i tetti di Mosca, si è appena conclusa l'annuale parata militare che commemora la vittoria russa nella Seconda Guerra Mondiale. Nella piazza Rossa, come da tradizione, le massime autorità nazionali, accompagnate da alcuni rappresentanti di altre nazioni (invero poche), hanno assistito allo sfilamento dei reparti appiedati delle forze armate russe e al transito dei mezzi militari dell'esercito, che quest'anno sono stati presenti in numero minore rispetto agli anni passati, anche a quello pandemico.

La parata si tiene sin dal 1995 e si attiene a una scaletta ben precisa: le formazioni appiedate in rappresentanza di tutti i principali reparti delle forze armate russe sono inquadrate nella piazza e sfilano, dopo il passaggio in rivista del ministro della Difesa (attualmente Sergei Shoigu) e il discorso del presidente della Federazione Vladimir Putin, davanti al palco delle autorità, montato a ridosso delle mura del Cremlino.

Anche quest'anno, come il precedente, i grandi assenti sono stati i carri armati: nessun veicolo di questo tipo, eccezion fatta per il solito T-34 veterano della “Grande Guerra Patriottica”, come viene chiamato il secondo conflitto mondiale in Russia, ha partecipato alla parata. Perfino nel 2020, quando le circostanze pandemiche hanno costretto le autorità russe a posticipare l'evento a fine giugno, si sono visti carri armati e altri mezzi pesanti come gli obici semoventi e i veicoli lanciarazzi (o Mlrs – Multiple Launch Rocket System), questi ultimi assenti anche lo scorso anno.

La parata di quest'anno, per quanto riguarda i mezzi terrestri, ricalca quella dello scorso anno: presenti i veicoli “Tigr” e “Z-STS”, quest'ultimo un Apc (Armoured Personnel Carrier) 6x6, presenti anche i Btr-82 che hanno preceduto sei “Iskander-M”, un missile balistico a corto raggio mobile che ha avuto il battesimo del fuoco in Ucraina. Presenti anche sei veicoli del sistema missilistico da difesa aerea S-400 e tre Tel (Transporter Erector Launcher) del missile balistico intercontinentale Rs-24 “Yars”. A chiudere la sfilata dei mezzi tre solitari Apc “Bumerang”.

Grandi assenti anche diversi sistemi missilistici terra-aria come i Buk-M3, i Pantsir (nelle varie versioni) o i Tor-M2 nonché i droni, siano essi Uav (Unmanned Air Vehicle) o Ugv (Unmanned Ground Vehicle), che pure si sono osservati negli anni passati prima della pandemia.

Qualcosa in più, almeno rispetto alla parata dello scorso anno e al 2022, si è visto, ovvero una rappresentanza delle forze aeree russe. Sopra la piazza Rossa, infatti, ha volato una formazione mista delle due pattuglie acrobatiche nazionali, gli Strizhi (rondini in russo) e i Russkie Vityazi (cavalieri russi), volanti rispettivamente su MiG-29 e Sukhoi Su-30SM. Infine cinque cacciabombardieri Su-25 hanno dipinto il tricolore russo nel cielo sopra il Cremlino.

Un piccolo ritorno quello dei caccia rispetto agli scorsi due anni, ma anche questa volta non c'è stato il sorvolo di nessun elicottero da combattimento e nessun bombardiere strategico o MiG-31 armato di Kh-47M2 “Kinzhal”, il missile balistico aviolanciato ipersonico russo. Sembra quasi che la Russia abbia voluto presentarsi al mondo, e alla sua popolazione, come un Paese che celebra esclusivamente i fasti del passato e le sue eccellenze aeronautiche, intese come capacità acrobatiche, piuttosto che una nazione che mostra i muscoli del suo potere militare anche nell'ottica di aumentare le esportazioni.

Bisogna però considerare che non sono mancati né gli “Yars” né gli “Iskander”, ovvero parte della triade nucleare di Mosca (gli Iskander possono montare anche una testata atomica al posto di quella

convenzionale), come a sottolineare ancora una volta che sebbene le forze convenzionali russe siano inferiori rispetto a quelle congiunte di tutti i Paesi Nato (Stati Uniti compresi), la Russia è e resta una potenza nucleare, quindi come tale è da temere e rispettare.

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