Il sottomarino russo Novorissiysk ha abbandonato simbolicamente il Mediterraneo nella notte del 2 gennaio, navigando in superficie attraverso lo stretto di Gibilterra, per raggiungere l’Atlantico e fare rotta verso il Mar Baltico. Ciò dovrebbe significare che nessun sottomarino russo sarebbe più nel settore, in seguito alla caduta del regime di Assad in Siria e alla conseguente “perdita” di Tartus come base permanente dove mantenere sottomarini convenzionali come il Novorissiysk, classe Kilo.
Secondo l’analista H.I. Sutton, la notizia che Mosca non ha più sottomarini nel Mediterraneo dovrebbe indicare un evidente indebolimento della capacità della Federazione Russa nel Mediterraneo, e la la scelta simbolica di questa ritirata dovrebbe suggerire l'intenzione del Cremlino di rendere noto a quanti monitorano il transito nello stretto la decisione di "abbandonare il campo". Ciò nonostante, secondo altri analisti, non si può escludere la presenza di sottomarini a propulsione nucleare, dispiegati in missioni di lungo corso e in assetto silenzioso.
In passato, la Russia ha sempre schierato sottomarini convenzionali nel Mediterraneo in quella che era nota come "Task Force Permanente". Istituita nel 2013. Secondo l'esperto navale Frederik Van Lokeren, che tiene un registro delle navi russe che operano nel Mediterraneo, che viene sempre citato da Sutton, "c'è sempre stato un sottomarino russo di classe Kilo" nel Mediterraneo, e questi erano regolarmente schierati a Tartus, dove le foto satellitari mostrano le banchine vuote e la Task force russa "sotto costa".
Come è ben noto, la base navale russa di Tartus ha sempre rappresentato un asset fondamentale per Mosca, che attraverso il porto siriano poteva proiettare la sua influenza militare e politica in Medio Oriente e in Africa, garantendosi l'accesso ai mari caldi, da sempre considerato dal Cremlino come un bisogno "vitale". La perdita della base si dovrebbe ora tradurre in una presenza ridotta di navi da guerra e sottomarini russi nel Mediterraneo, con una conseguente "riduzione d'influenza", a meno che Mosca non trovi un altro alleato pronto a fornirle un porto dove schierare la sua Task Force permanente del Mediterraneo. Le ipotesi sono Bengasi, Tobruk o Al Burdi, nella Libia orientale controllata dal generale Khalifa Haftar, sostenuto dalla Russia.
Attualmente la Marina russa sarebbe prossima al punto di maggiore debolezza dall'inizio del conflitto con l'Ucraina, e l'assenza di un "sostituto" del Novorissiysk pronto a ricevere il
testimone nel Mediterraneo, è stata fatta menzione del Krasnodar e del Mozhaisk, entrambi sottomarini convenzionale classe Kilo "implementata", potrebbe essere conseguenza di rallentamenti dovuti a problemi tecnici o logistici.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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