"Digitale e semplificazione per migliorare la vita"

Tutti i 1.502 Comuni della Lombardia, di cui il 70 per cento ha meno di 5mila abitanti, usufruiscono della piattaforma dei pagamenti PagoPA

"Digitale e semplificazione per migliorare la vita"
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Migliorare la qualità di vita dei lombardi, sfruttando le potenzialità del digitale. La parola d'ordine è semplificazione: «Questa è una delle priorità che contraddistingue la nostra azione per offrire un'esperienza di accesso ai servizi più semplice e uniforme» ha spiegato il governatore Attilio Fontana (nella foto) durante un evento a Palazzo Lombardia sul ruolo della Regione come motore dello sviluppo digitale dei territori, organizzato con il dipartimento per la trasformazione digitale e PagoPa.

Tutti i 1.502 Comuni della Lombardia, di cui il 70 per cento ha meno di 5mila abitanti, usufruiscono della piattaforma dei pagamenti PagoPA, il 93 per cento espone le attività sull'App IO e il 43 per cento aderisce al servizio notifiche digitali operativo dal 2023. «In un contesto in cui le dimensioni delle aziende e delle pubbliche amministrazioni locali sono medio piccole - ha sottolineato l'assessore regionale alle Infrastrutture Claudia Maria Terzi -, l'adozione di soluzioni digitali è essenziale non solo come opportunità, ma come necessità per garantire competitività e crescita». Anche perché «gli investimenti nelle infrastrutture digitali generano un impatto positivo sull'economia, contribuendo al Pil tra lo 0,5 e l'1,5 percento».

A margine dell'evento, a cui hanno partecipato anche il sottosegretario all'Innovazione Alessio Butti e quello regionale alla Digitalizzazione Ruggero Invernizzi, Fontana ha toccato anche temi più politici. Intanto, a cinque anni dal primo caso di Covid, ha evidenziato gli investimenti fatti in sanità e gli sforzi per realizzare le case e gli ospedali di comunità. Sottolineando, però, che il problema adesso «è la mancanza di medici. Dove ci sono, le case di comunità funzionano perché alleggeriscono il lavoro degli ospedali e dei pronto soccorso».

Sul fine vita il governatore ha replicato alle preoccupazioni dei vescovi: «È la stessa posizione che ha sempre avuto il mondo cattolico anche quando si parlava di divorzio o di aborto - ha osservato - Loro giustamente difendono una posizione etica che è diversa da quella prevalente in questo momento nel nostro Paese». Libertà di scelta ai consiglieri regionali, invece, per quanto riguarda la reintroduzione del mini vitalizio: «L'Aula è sovrana».

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