Roma - "Esprimo la più sentita
solidarietà alle famiglie dei soldati italiani scomparsi in
Afghanistan. Chiedo e mi impegnerò affinché non si lasci nulla
di intentato per il loro ritrovamento o la loro liberazione. Ma
anche quest'ultimo episodio conferma l'assurdità della nostra
presenza in Afghanistan. Lo diciamo da tempo: ritiriamo subito
le truppe". Il segretario del Pdci Oliviero Diliberto riaccende così lo scontro nella maggioranza sulla missione italiana in Afghanistan. Sinistra contro il governo, il copione si ripete riaprendo ferite mai sanate. "Una volta che sarà risolta la
questione dei soldati rapiti io chiederò a D'Alema di prendere
in mano la situazione e di produrre un atto ufficiale che ci
indichi la tempistica per il ritiro. Il piano ce lo deve fornire
il governo perché la mina del risanamento è una mina vagante
che lo mette in difficoltà". Diliberto intervenendo alla Festa del partito in corso
a Roma ha insistito.
"Se facessimo una vera consultazione del popolo della
sinistra verrebbe fuori che le ragioni che noi
sosteniamo sono più ampie negli elettori, il governo dovrebbe
rispettare quello che desidera il suo popolo".
E anche Rifondazione è sulla stessa linea. "Il rapimento di quattro persone in
Afghanistan, tra i quali due militari italiani, conferma quanto
sia grave la situazione in quel paese. Siamo vicini alle loro
famiglie, auspichiamo la loro liberazione e invitiamo il Governo
a fare tutti i passi necessari affinché ciò avvenga", dice
Claudio Grassi, senatore ed esponente della minoranza nel Prc.
"Diventa sempre più urgente fare la scelta che fin dall'inizio
della legislatura chiediamo e cioé ritirare il nostro
contingente. E' quindi giunto il
momento che il governo Prodi, come ha già fatto per l'Iraq,
decida anche per l'Afghanistan il ritiro delle truppe".
Anche i verdi scendono in campo: contro il governo. "Ormai solo alcuni non si rendono
conto qual è la situazione in Afghanistan. Non è che ci
possiamo svegliare una mattina e scoprire che lì rischiamo".
Il senatore dei Verdi Marco Bulgarelli, che fa parte della
pattuglia di pacifisti che in Senato hanno tenuto il governo
sulla corda ai tempi del dibattito sulla politica estera
ribadisce la sua contrarietà alla presenza del contingente
italiano in Afghanistan.
"Dobbiamo assolutamente riprendere a chiedere con forza il ritiro del contingente
militare".
Bondi a Fassino: è il momento dell'unità "Anche in riferimento alle ultime
notizie provenienti dall'Afghanistan, desidero rispondere a
Piero Fassino che mai come oggi è venuto il momento della
serietà, del dialogo, dell'unità nel nome degli interessi
dell'Italia", dice Sandro Bondi (Fi).
"Ogni altro accento, come quello toccato oggi dal segretario
dei Ds, è fuori luogo e destinato, prima di quanto non si
creda, ad apparire inopportuno e privo della consapevolezza
della gravità della crisi in cui versa il Paese",
conclude.
L'Italia dei valori: sbagliato chiedere il ritiro "Non è questo il momento di mettere
in discussione l'opportunità di una missione su cui già più
volte si è dibattuto, ora ciò che conta è che questa vicenda
si risolva al più presto e bene. Altrimenti si corre il rischio
di strumentalizzazioni, pericolose e del tutto irrispettose
prima di tutto delle famiglie che stanno vivendo ore
d'angoscia". Lo afferma Massimo Donadi, capogruppo alla Camera
di Italia dei Valori, in polemica con la sinistra.
Ronconi (Udc): irresponsabile "Irresponsabilità totale da parte di
Diliberto a chiedere il ritiro delle truppe dall' Afghanistan
nel giorno in cui i terroristi sembrano aver nuovamente
ripreso di mira i nostri militari". Lo dice il parlamentare
dell'Udc Maurizio Ronconi.
" Ormai - sostiene Ronconi - queste dichiarazioni sono
inaccettabili mettendo a rischio non solo la credibilità ma
anche la sicurezza delle nostre truppe. Quando la delicata
situazione sarà risolta il centro destra dovrà una volta per
tutte fare chiarezza su questi improvvisati 'agenti a L'Avanà
che albergano nella sinistra radicale".
Ronchi e Gasparri (An): "Si vergogni. no al ricatto" "Non è questo il momento delle
speculazioni. An esprime piena solidarietà alle forze armate
impegnate in Afghanistan in una missione di pace ed è
totalmente vicina alle famiglie dei nostri ragazzi. E Diliberto
si vergogni". Lo dice il portavoce di An Andrea Ronchi. E anche Maurizio Gasparri attacca: "Va respinto il ricatto di Diliberto
che pretenderebbe il ritiro dei nostri militari
dall'Afghanistan. Dobbiamo esprimere in questo momento piena
solidarietà ai nostri soldati impegnati in una missione
necessaria ed importante e dobbiamo confermare l'impegno, anche
militare, dell'Italia per la sicurezza nel mondo".
Capezzone: assurdo è Diliberto "Non è affatto assurda la presenza
delle nostre truppe in Afghanistan, che sono lì per supportare
un delicato e difficile cammino verso la democrazia. Assurdo
é, semmai, il grido dell'onorevole Diliberto e della sinistra
comunista, che forse preferirebbero lasciare il paese nelle mani
dei Talebani". Daniele Capezzone, presidente della commissione
Attività Produttive, attacca Diliberto e la sinistra.
Boselli (Sdi). no al ritiro Difende il governo Enrico Boselli, segretario dello Sdi: "Aspettiamo con trepidazione che
vengano accertati i fatti e si abbiano maggiori certezze sulla
sorte dei due militari italiani scomparsi in Afghanistan. E'
evidente che la situazione è molto preoccupante, ma non è
possibile che ogni volta che accade qualche incidente in una
zona irta di rischi dove è impegnato il nostro contingente di
pace, si chieda il ritiro delle truppe".
La Finocchiaro: prioritario liberarli "In questo momento tutte le forze
politiche devono essere unite ed evitare polemiche".
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