
Non sono bastate le proteste dei commercianti e dei comitati dei residenti che - per ragioni diverse - hanno bocciato i divieti anti movida dell'estate 2024. Il Comune è pronto a replicarli quasi tali e quali, con un paio di integrazioni. La prima riguarda l'aggiunta delle 5 Vie alle 12 zone già soggette ai divieti (Nolo, Lazzaretto, Melzo, Isola, Sarpi, Cesariano, Arco della Pace, Como/Gae Aulenti, Garibaldi - esclusa l'area tra via Marsala e via Moscova e di Largo La Foppa che è già sottoposta a ordinanza più restrittiva -, Brera, Ticinese, Darsena e Navigli. Come la scorsa estate, e presumibilmente «dall'ultimo weekend di maggio al primo di novembre», ha anticipato l'assessore Marco Granelli ieri in Commissione, entrerà in vigore il divieto di asporto di bevande alcoliche tutti i giorni da mezzanotte alle 6 e obbligo di chiudere i dehors dall'1 alle 6 nei feriali e dalle 2 la notte tra il venerdì e sabato e tra sabato e domenica e tra pre-festivi e festivi. Scatta invece una stretta sollecitata al centrodestra: gli esercizi di vendita al dettaglio come i minimarket e i distributori automatici non potranno vendere alcolici dalle 22. E in caso di recidiva potrà scattare la revoca delle licenze. «Nessuno, non solo in Italia, ha delle soluzioni, stiamo sperimentando e siamo aperti a proposte. Dopo il Covid piace di più a tutti stare all'aperto ma dobbiamo tutelare anche la salute dei residenti» afferma l'assessore al Commercio Alessia Cappello. Granelli presenta un bilancio dei controlli nelle «zone rosse» tra maggio e ottobre 2024. E colpisce che le sanzioni totali relative alle ordinanze in orari serali e notturni siano state 368, le multe per sosta irregolare 14.886.
Il Comitato del Lazzaretto non ha partecipato alla Commissione e ha già una causa aperta nei confronti del Comune. Sono 5 in tutto i contenziosi in corso sul tema movida. E il Comune attende la sentenza sulla causa tra i commercianti e il condominio di corso Garibaldi che ha portato a un'ordinanza super restrittiva (stop ai dehors alle 24, asporto alle 22) per «ragionare in un'ottica di uniformità rispetto alle altre zone, c'è la massima apertura» ha assicurato Cappello al direttore di Epam Carlo Squeri che ha chiesto di alleggerire. Squeri contesta l'estensione alle 5 Vie e ribadisce le critiche del 2024: «Ci sono situazioni in cui l'asporto ha un peso importante nel bilancio delle imprese e i dehors sono un sistema di gestione e non di creazione dei problemi».
Anche il Pd Michele Albiani rimane «contrario allo stop dell'asporto alle 24, e con il combinato disposto della pioggia la scorsa estate ci sono esercizi che hanno dimezzato. Potremmo prevedere ristori se si ripetesse il caso». Anche la Pd Natascia Tosoni propone di uniformare gli orari di asporto e dehors, «non vanno sottovalutati i danni economici e lavorativi».
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