Dodt vince in India New Delhi scopre i colpi del canguro

Nel suo perigrinare alla scoperta e al lancio di nuovi mercati il Tour Europeo dopo le tre settimane negli Emirati è approdato dopo due anni di assenza in India, Nuova Delhi, in occasione dell’Avantha Masters che metteva in palio un milione e mezzo di euro ed una prima moneta di duecentocinquanta mila euro.
L’India, secondo paese più popolato al mondo, ha scoperto il golf negli ultimi anni grazie anche a campioni come Milka Singh, Kapur e Randawa che giocando sul tour asiatico e nei tornei co-organizzati con l’European Tour hanno trovato vittorie e notorietà. La politica del Tour Europeo sta dando i suoi frutti perché queste trasferte lontane - India, Thailandia, Cina, Corea stanno sempre più avvicinando queste nazioni al golf e i loro giocatori hanno l’occasione di misurarsi con i migliori europei e quindi crescere loro stessi.
A Nuova Delhi sul percorso del Dlf Golf Club non c’erano i big europei - fatta eccezione per Darren Clarke - a riposo in vista dell’Accenture World Match Play, primo dei quattro World Championship che inizia oggi in Arizona (diretta su Sky extra da stasera alle 20 per le prime tre giornate e poi dalle 16 alle 24 nei giorni di sabato e domenica). Ma l’Avantha Masters ha comunque avuto il suo risalto e la battaglia per titolo e prima moneta è stata serrata sino alle ultime battute. Alla fine il successo è andato ad Andrey Dodt, 24enne australiano che abitualmente gareggia sul tour asiatico e di cui il miglior piazzamento (a livello di tornei validi per il Tour Europeo) era stato un nono posto l’anno scorso al Singapore Open. Dodt è partito per le ultime diciotto buche con un colpo di ritardo rispetto ai leaders che erano ben sette dopo le prime cinquantaquattro buche. I capovolgimenti di fronte non sono mancati nel giro finale e sembrava che l’inglese Richard Finch con un round finale in 66 colpi potesse ormai avercela fatta a vincere il torneo. Ma Dodt, malgrado qualche alto e basso, metteva a segno due birdies determinanti alla sedici e soprattutto alla diciotto per superare sul filo di lana l’inglese e tagliare il traguardo con un colpo di vantaggio. Per Dodt - affiliato all’European Tour solo dalla settimana scorsa - questa vittoria significa una nuova vita con «carta» assicurata per i prossimi due anni ed al momento con un top ten nella Race to Dubai.
Al terzo posto Richard Bland, uno dei leaders dopo 54 buche, insieme allo scozzese Drysdale e dal britannico Barry Lane, che a 49 anni è stato in lizza per la vittoria e per diventare il «meno giovane» vincitore sul tour europeo. Ottavo posto per l’indomito Darren Clarke che sta giocando senza sosta settimana dopo settimana a caccia di un posto al sole - ancora una volta - in Ryder Cup.
Sul tour americano l’appuntamento era con l’At&T Pebble Beach National Pro-Am torneo storico che si gioca su tre percorsi della penisola di Monterey in California: il mitico Pebble Beach, Spyglass e il Monterey. La vittoria è andata per il secondo anno successivo all’americano Dustin Johnson che con un birdie all’ultima buca ha preceduto di un colpo i connazionali J.B.

Holmes ed un redivivo David Duval - ex numero uno al mondo - scomparso dalle classifiche negli ultimi anni.
Una vittoria che è valsa a Johnson oltre 600 mila dollari ed il miglior viatico per il prossimo Open degli Stati Uniti che si giocherà proprio sul percorso di Pebble Beach il prossimo giugno.

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