Una domenica alla Scala ascoltando i big del flauto

In questo ultimo scorcio di marzo, la Scala punta ad effetti speciali. Venerdì ha fatto esordire il direttore d'orchestra più giovane della storia del teatro milanese. Ad essere precisi, è il più giovane ad aver condotto un'opera, nientemeno che il Flauto Magico di Mozart. Che non è propriamente un titolo da esordiente. Insomma, un bell'azzardo per il 24enne Andrea Battistoni, che come da copione, venerdì ha diviso il pubblico, anzitutto quello scatenato del loggione. Alla fine dello spettacolo, al suo apparire al proscenio, giù applausi come non mai, vari osanna che scatenavano fischi e buu. E in mezzo, le grasse risate o lo sbalordimento - dipende dall'attitudine all'ironia - degli spettatori stranieri che sempre più contribuiscono al benessere del botteghino scaligero. Da sabato prossimo aspettatevi una Scala rock con un altro debutto fuori dagli schemi. Quello di Vasco Rossi che ha firmato le musiche e la drammaturgia del balletto L'altra metà del cielo. Il buon Vasco pare aver fatto subito breccia fra tutù e punte, ci dicono che i ballerini si siano messi in fila per poter essere coinvolti nello spettacolo. Quanto al pubblico, si vedrà. Il Flauto Magico sta facendo praticamente sold out. In mezzo a questo tripudio di novità ed attese, spunta per oggi pomeriggio (ore 16), la parata di stelle del flauto. Sono infatti dieci i flautisti che, secondo diverse combinazioni, entreranno in scena. A fare gli onori di casa è il primo flauto dell'orchestra scaligera, Davide Formisano. Quindi Wolfgang Schulz, Patrick Gallois, Jean Claude Gérard, Bulent Evcil, gli italiani Francesco Loi, Andrea Oliva, Alice Morzenti. E Andrea Griminelli (nella foto), l'outsider del flauto. Sempre in prima linea nonostante possa contare su uno strumento da anti-divo: non ha l'appeal della bacchetta del direttore, della voce di un soprano o tenore, e neppure della tastiera di pianoforte o violino. Ma Griminelli ha saputo combinare doti artistiche a un certo istinto imprenditoriale. Colse al volo, per esempio, la collaborazione ed amicizia con Luciano Pavarotti che se lo portò con sé, anche Oltreoceano, coinvolgendolo nelle avventure liric-pop. In 14 anni, firmarono 200 appuntamenti. Griminelli, un estroverso emiliano, classe 1959, ha poi dalla sua parte il fisique du role: ed eccolo a dorso nudo, che fa tanto Roberto Bolle, sulla copertina del suo ultimo cd Decca con le Quattro Stagioni di Vivaldi arrangiate per flauto. È un artista flessibile, di mente aperta Griminelli che, anche da imprenditore attento al ritorno d'immagine, ha nel suo carnet collaborazioni con Elton John, James Taylor, Sting e Ian Anderson dei Jethro Tull.

Passa dal concerto di chiusura dei Mondiali di calcio in Sudafrica, ai concertoni con Bocelli. Una nota di colore. Nel 2008 è venuto meno alla sua fama di scapolone d'oro della classica convolando a nozze con la modella colombiana, Rosana Redondo. Ed è alla figlioletta di 9 mesi che dedicherà il suo prossimo cd.

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