La Domus Aurea sarà riaperta fra due anni

L’ANNUNCIO Per Giro bisogna intervenire con urgenza anche nell’area attorno al Colosseo

Finalmente un futuro degno della sua fama si prospetta per la Domus Aurea. Dopo anni di chiusura al pubblico dovuta alle infiltrazioni d’acqua piovana e al pericolo di crolli, iniziano a breve - in ogni caso non oltre un mese - i lavori per la messa in sicurezza della Domus Aurea, l’immensa residenza imperiale edificata per Nerone nel I secolo dopo Cristo dagli architetti Severo e Celere. Dal 1999 - quando fu permesso l’accesso al pubblico - al 2006 la villa imperiale tra il Colosseo e il Colle Oppio è stata tra i monumenti più visitati di Roma.
La Domus riaprirà i battenti fra due anni con un nuovo suggestivo percorso di ben 2.600 metri quadri. «Si tratta di una prima tranche di interventi - ha precisato il commissario delegato al monumento Luciano Marchetti - che riguarderà circa un terzo della superficie del complesso, quella orientale». In quell’area si trova la sala Ottagona, con una cupola che costituisce un precedente di quella del Pantheon e identificata da molti studiosi con la favolosa stanza rotonda di cui parlava Svetonio, dotata di un meccanismo che faceva ruotare giorno e notte una ricostruzione della volta celeste.
Per questa prima fase l’appalto è di 3,2 milioni di euro che saranno coperti con finanziamenti del Comitato interministeriale per la programmazione economica (3 milioni di euro) e della Protezione civile (800 mila euro). A questi primi interventi si aggiungeranno molti altri per i quali sono ancora da ricercare i finanziamenti: la spesa prevista per la messa in sicurezza dell’intera area, ha ricordato Marchetti, è di 15 milioni di euro. In questa fase dei lavori di messa in sicurezza del monumento si partirà dallo scavo della terra soprastante le strutture della Domus per poi procedere alle opere di impermeabilizzazione alle quali seguiranno, laddove necessario, quelle per il consolidamento delle strutture murarie e degli intonaci. Nel piano dei lavori è prevista anche la sistemazione di una parte del parco di Traiano, per restituire idealmente una traccia delle sottostanti strutture delle terme traianee attraverso i viali e le siepi.
Piena soddisfazione è stata espressa dal sottosegretario ai Beni Culturali Francesco Giro per il quale il decoro e sicurezza di quest’area «era veramente un’emergenza». «Vogliamo restituire ai romani la bellezza di una Roma città aperta, non off limits», ha detto il sottosegretario, plaudendo anche all’ordinanza con la quale è stato nominato commissario per l’area archeologica centrale l’architetto Roberto Cecchi, che avrà «gli stessi poteri di Guido Bertolaso». Cecchi - ha fatto notare Giro - «è un grande professionista, che ha già dimostrato il suo valore nell’incarico di commissario per le metropolitane di Roma e di Napoli».
Il sottosegretario ha poi ricordato come il ministro Bondi tenga «molto ai tre progetti di rilancio dell’area archeologica di Roma, del sito archeologico di Pompei e della grande Brera a Milano». Soffermandosi ancora su Roma, Giro ha sottolineato come sia urgente intervenire per la salvaguardia del Colosseo e dell’area circostante che versa in una situazione «non da paese civile» con un preciso progetto di valorizzazione. «L’idea - ha concluso - potrebbe essere quella di un’isola chiusa per garantire la protezione dell’area e un maggior decoro».

Il progetto di una cancellata nuova e staccata dal monumento, però, deve affrontare anche un problema amministrativo, visto che si andrebbe a intervenire su un’area di pertinenza comunale. Ma è anche volontà del Campidoglio risanare l'area, come è stato più volte richiesto da Alemanno.

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