Donadoni, in ritiro come in chiesa «Ragazze, copritevi che ci distraete»

Il passato è da chierichetto, ma l’animo è da Prevosto. Roberto Donadoni vuole eccitazione, certo. Ma solo di un certo tipo. Ed allora quella scollatura di Marina, tifosa planata da Procida a Linbdabrunn, ritiro del Napoli in Austria, non poteva passare. Come si fa ad allenarsi con gente così, che ti guarda. Che non è come dire: che ti guarda così. L’occhio un po’ torvo del tecnico del Napoli, per certe cose è clinico. Chissà, esperienze di vita. E allora Marina si è sentita dire: prego si metta in seconda fila, si copra, oppure se ne vada. E lei ha risolto scovando una maglietta più accollata.
Ma per altre è stato peggio: una signora con scollatura da spiaggia, un’altra in mini shorts. Tutte invitate a coprirsi. Jolanda, ragazza ungherese, un’altra con pantaloncini, ha dovuto scambiarli con i calzoni del fidanzato: effetto devastante. Per la sua estetica. Ma la faccia dell’allenatore si è rasserenata.
Così vanno le novità del calcio: dalle veline alle velate. Donadoni, che avrà pensato alle scorribande milanesi di Lavezzi e qualche altro dei suoi, ha ordinato rigore, severità e poche divagazioni, soprattutto se femmine. Suvvia siamo d’estate, le tifose al pascolo dietro alle squadre di calcio sono coreografia, allietano l’ambiente, qualche volta sono un rischio per scapoli e ammogliati, ma poi ci pensano i preparatori atletici a rimettere le cose a posto. Una volta a Caprera, l’isola dove è morto Giuseppe Garibaldi, veniva imposto a uomini e donne di vestirsi in modo acconcio se volevano visitare la casa e la tomba dell’eroe: niente scollature, preferibilmente il velo in testa, solo calzoni lunghi per gli uomini. Ma quello almeno era un eroe dei due mondi. Questi soltanto eroi di un più misero mondo. Però immaginate se, quest’anno, il Napoli andrà a mille. Il sexy sarà severamente abolito pure dai colleghi di Donadoni. Magari anche allo stadio.
Qualcuno penserà: beato il Real Madrid. Che esempio la famiglia Kakà! Ricardo non ha mai nascosto la sua fede e la moglie pure. Carolina, infatti, ha deciso di aprire un tempio della sua setta evangelica a Madrid. Lo ha annunciato su Youtube, tenendo in braccio Luca, il suo bambino: «Mentre papà segna gol, noi schiacceremo la testa al Diavolo». Meglio di uno spot.

Per non perdere tempo Carolina, in un altro video, ha spiegato la necessità di mantenersi vergini fino al matrimonio. Raccontando che, quando lo spiegò al futuro marito, lui rispose: «Era il segnale che avevo chiesto al Signore». E così fu. Kakà è un campione. Che abbia ragione Donadoni?

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