C'è un caso di doping alle Paralimpiadi di Vancouver 2010. Per di più nel curling. «Possiamo confermare che l'atleta coinvolto è lo svedese Glenn Ikonen», ha infatti detto all'agenzia Dpa la portavoce del Comitato paralimpico internazionale (IPC), Steffi Klein. «L'atleta ha ammesso di aver assunto betabloccanti», ha aggiunto. La sanzione disciplinare non è ancora stata decisa visto che l'inchiesta non è ancora conclusa.
«Sono scioccato. Non avrei mai immaginato di trovarmi in una situazione del genere alla mia età. Non prenderei mai una sostanza proibita», si è difeso Ikonen chiamando in causa il proprio medico curante. «Gli avevo detto che non avrei voluto assumere nulla di vietato», ha ripetuto. Ikonen rischia una squalifica di 2 anni. La squadra svedese, che si è qualificata per le semifinali del torneo dopo una rocambolesca vittoria per 6-5 sull'Italia, non rischia sanzioni. Le norme prevedono provvedimenti solo se risultano positivi due atleti. Ikonen, d'altra parte, non è stato nemmeno impiegato nel match contro gli azzurri.
Il doping alle Paralimpiadi non è una novità assoluta. A Torino 2006 non furono registrati casi, mentre a Salt Lake City 2002 nei campioni del fondista tedesco Thomas Oelsner vennero individuate tracce di steroidi anabolizzanti.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.