Per lui gli svizzeri hanno, addirittura, infilato una legge nel congelatore. La famosa Lex Koller, un provvedimento federale che, in molti cantoni della Confederazione, limita e, spesso, impedisce di fatto l'acquisto di immobili da parte di cittadini stranieri.
E, per lui, centinaia di appassionati della montagna, della pace e del verde si sono già mostrati disposti a tradire Zermatt e Sankt Moritz. «Perché - come dice lui- la mia nuova Andermatt sarà più bella, più vivace, più sexy delle due celebri sorelle maggiori».
Lui, l'egiziano che scala le Alpi e conquista i cuori elvetici è Samih Sawiris, secondogenito dei tre figli della leggendaria famiglia Sawiris, alto lignaggio e punto di riferimento, nel Paese dove è nato 54 anni fa, della minoranza cristiana copta. Se è vero che a 24 anni aveva già guadagnato il suo primo milione è anche vero che, oggi lui non è soltanto un businessman che ama inventare grandi e particolarissimi insediamenti residenziali e vacanzieri ma anche un filantropo, che incoraggia i nuovi talenti egiziani con premi letterari, scientifici e borse di studio. E che, oltre all'arabo e all'inglese, parla perfettamente il tedesco perché, come ama ripetere spesso: «Negli affari è importante conoscere la lingua della persona con cui stai facendo affari».
Così nel Cantone di Uri, ai piedi del Gottardo, dove parlano tedesco e tedesco, si è inteso subito con la popolazione. Che ha votato, con una maggioranza dell'88 per cento il suo progetto. E con le autorità cantonali, che hanno sbloccato una vasta area militare dimessa e gliela hanno affidata perché ne faccia una nuova, élitaria località di vacanza e di residenza: Andermatt Swiss Alps, cioè signore e signori, la nuova Andermatt, appunto.
Sei hotel dalle luminose stelle, 490 appartamenti spalmati in 42 edifici e 25 ville di charme. Impianti sportivi eccellenti, un campo da golf e una nuova infrastruttura sciistica che collegherà il resort alla vicina Sedrun. Andermatt Swiss Alps si integrerà perfettamente nel borgo storico di Andermatt, raggiungibile a piedi. Perché 740 posteggi ricavati nella piattaforma sotterranea «Podium», permetteranno di liberare il centro della località dalla circolazione dei veicoli.
Un progetto nello spirito di quella «green life» ecosostenibile che, come spiega al Giornale, tanto sta a cuore all'ingegner Sawiris «perché la gente, soprattutto la gente che è costretta a vivere freneticamente nelle grandi città, ha capito che non può più fare a meno di verde, di pace e di relax. E se poi verde, relax e pace le trova in una cornice di gran classe, meglio ancora».
Così, inanellando successi, che l'hanno reso celebre nel mondo, come le città resort di El Gouna e di Taba Heights, in Egitto e varando, sempre tramite la sua Orascom Development, i progetti di Lustica in Montenegro, e di Eco-bos in Cornovaglia, Samih Sawiris ora accoglie a braccia aperte il jet set mondiale che ha deciso di far rotta su Andermatt.
La mia filosofia? «Dare alla gente ciò di cui sente il bisogno e farla sentire coccolata». Il mio segreto? «Tenere sempre presente che, in un progetto residenziale, è necessario mescolare gli ingredienti, cioè creare un mix di nazionalità. Per questo motivo quando comincio a vedere che ci sono troppe persone provenienti dallo stesso Paese alzo i prezzi. Gli italiani non amano vedere troppi altri italiani. Idem le altre nazionalità. Mixare, dunque. Anche le fasce sociali e anche le età dei residenti».
Risultato? Prezzo di partenza di 11mila euro al metro quadrato, contratti di acquisto e pre-vendita per un valore di 102 milioni di franchi svizzeri a fine 2010 e, dall'inizio 2011, nuovi contratti per 9 milioni di franchi svizzeri. Complessivamente finora nel progetto Andermatt sono stati spesi 136 milioni di franchi svizzeri. Interessante, a proposito del mix, la geografia degli acquirenti: il 41 per cento è svizzero, il 42 per cento è un melting pot di cittadini di Gran Bretagna, Germania, Italia, Francia, Olanda e Polonia. Il restante 17 per cento è ripartito fra Canada ed Egitto e qualche nazioncina sparsa qua e là per il globo.
Di fatto, al borgo attuale di Andermatt verrà affiancata una nuova area più o meno delle stesse dimensioni che prenderà corpo e forma entro il 2014 (il primo ad aprire i battenti sarà, nell'inverno 2013, il cinque stelle Chedi Hotel) Andermatt è a due ore di automobile da Milano, appena oltre il tunnel del San Gottardo, facilmente raggiungibile anche con il treno con le linee Milano-Basilea e Zermatt-St.
Perché la montagna e perché proprio Andermatt? «È un villaggio - chiosa Samih Sawiris - che mi ha incuriosito: piccolo, intatto, senza eccessivi obbrobri edilizi e provvisto ancora di un notevole potenziale di espansione».
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