Ducati 848, sfida alle giapponesi

da Almeria

Vista la cilindrata quasi identica, la prima idea che è passata per la testa è stata di andare a confrontare la potenza del nuovo Ducati 848 con quella del Ducati 851, capostipite della generazione di motori «Desmoquattro». Il confronto è semplicemente impietoso: 134 contro 105 cv. Ma il nuovo 848 è talmente performante da mettere in crisi perfino il 999, il modello superbike a cilindrata piena di 1.0 litri che ha passato il testimone all’attuale 1098 solo un anno fa. Il nuovo 848, infatti, è di 10 cv più potente del 999 prima edizione, ha più coppia ed è più leggero di quasi 30 chilogrammi. Sul giro di pista non dovrebbe avere difficoltà a tenere dietro anche il 999 seconda edizione che, dal 2005, disponeva di 140 cv.
Il nuovo Ducati 848 non impiega molto a dimostrare la sua formidabile prestazionalità su un tracciato tortuoso come quello del circuito di Almeria, in Spagna. E non parliamo solo di prestazioni motoristiche, anche se quei 134 cv e, soprattutto, i 9,8 kgm di una coppia massima esagerata (in relazione alla cilindrata) si fanno intendere subito, con accelerazioni poderose e progressioni travolgenti fuori dalle curve, con un allungo che arriva agevolmente a oltre 11mila giri. A esaltare le doti del nuovo bicilindrico Ducati concorre, in modo determinante, il peso, contenuto in soli 165 kg. Un peso così contenuto, in relazione alla cilindrata, è una straordinaria virtù motociclistica, frutto di un progetto ingegneristico estremamente competente e accurato, e dell’utilizzo di tecnologie allo stato dell’arte, come Vacural, il processo di fusione sotto vuoto dell’alluminio utilizzato per la realizzazione del carter motore. Vacural è stato sviluppato dall’americana Alcoa. Ne sono sortiti carter più leggeri di circa 3 chili, ma anche molto più resistenti e affidabili.
L’adozione di componenti di prim’ordine, a partire da un telaio identico a quello del 1098, ha completato l’opera, facendo di Ducati 848 la più grintosa e scatenata alternativa alle sportive giapponesi di 600 cc. Avendo a che fare con una coppia e una potenza evidentemente inferiori ai valori del Ducati 1098, la ciclistica rende tutta quella cavalleria agevolmente dominabile. Il motore è straordinario e, a tenerne a bada l’esuberanza, ci pensa l’impianto frenante Brembo Corsa con pinze anteriori ad attacco radiale e dischi da 330 mm, sviluppato per il Ducati 1098. La nuova moto è proposta a 14mila euro, un prezzo molto competitivo in relazione alla qualità esecutiva e prestazionale.

Il potenziale velocistico supera i 250 orari e già questo è un valore che pone Ducati 848 in posizione di leader nel settore delle sportive «intermedie», quello che include le già citate giapponesi di 600 cc a quattro cilindri.

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