Tra due anni le spiagge avranno la pagella

In mari, laghi e fiumi dell’Ue sarà esposto il giudizio sulla balneabilità

Elena Jemmallo

Scarsa, sufficiente, buona o eccellente. Dall’estate del 2008 la pagella arriverà anche per i mari che bagnano tutte le spiagge europee. Lo ha stabilito ieri il Parlamento europeo, con il via libera definitivo alla direttiva sulla certificazione delle acque di balneazione. Si tratta di una nuova normativa che aggiorna e migliora le disposizioni in vigore dal 1976 e che permetterà ai bagnanti di scegliere il luogo migliore e più pulito dove andare a tuffarsi. Il giudizio sulle acque verrà infatti pubblicato su Internet e all’ingresso delle spiagge. Nel mirino del Parlamento Ue c’è l’inquinamento marittimo, ma non solo. Sotto esame finiranno infatti anche laghi e fiumi: le nuove regole si applicano a qualsiasi parte di acque superficiali nella quale è prevista la balneazione. Uniche eccezioni verranno fatte per acque termali e sotterranee, piscine, per acque confinate soggette a trattamenti o per quelle utilizzate a scopo terapeutico.
La direttiva, approvata a tre anni dalla proposta, servirà per migliorare gli standard di qualità delle acque e proteggere i bagnanti soprattutto dalla temibile infezione dell’enterococco intestinale. Per permettere a tutti i Paesi di adeguarsi alle nuove regole, l’organo legislativo della Ue ha fissato delle scadenze da rispettare: le «pagelle» sull’acqua dovranno essere divulgate non appena disponibili e al più tardi nel 2013. Ma la vera «deadline» è il 2015, quando sulle spiagge europee entrerà in vigore una vera e propria segnaletica, comune a tutta le Ue, che indicherà la nuova catalogazione delle acque. Un segno o un simbolo chiaro e semplice, con tanto di descrizione generale delle acque, in un linguaggio non tecnico. Entro lo stesso anno, inoltre, tutti gli Stati membri dovranno assicurare acque come minimo «sufficienti». Non solo. Dovranno anche dimostrare che si stanno dando da fare per portare tutte le zone di balneazione al livello eccellente o buono.
Un primo esame sullo stato dei mari, laghi e fiumi europei verrà pubblicato tra due anni. Il Parlamento europeo ha infatti incaricato la Commissione di elaborare una relazione entro il 2008, considerando non solo gli sviluppi a livello scientifico ed epidemiologico, ma anche gli aspetti virologici. In base a questa relazione, la Commissione potrà decidere di rivedere la direttiva.
In realtà la proposta di legge iniziale era ancora più severa: prevedeva solo tre classificazioni: scarsa, buona o eccellente. Alla fine i deputati hanno accettato l’introduzione anche del giudizio «sufficiente» data la severità dei valori usati per stabilire la qualità dell’acqua. Per gli enterococchi intestinali, ad esempio, sono stati fissati i valori di 330 per le acque interne e 185 per le acque costiere.

Più in generale, questi nuovi valori comportano una riduzione dei rischi per la salute dei bagnanti dal 12% all'8%. Di fatto viene limitata la probabilità di essere colpiti da infezioni respiratorie o digestive. Problemi certamente non troppo gravi, ma in ogni caso sufficienti per rovinare le vacanze.

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