Tutti i numeri del presidente. La prima volta delle elezioni provinciali in Brianza inizia con il botto. Chiuso sabato alle 12 il termine per la presentazione delle liste e dei candidati, si sono aperte le polemiche. A cominciare da quelle legate al candidato presidente. Nove gli aspiranti alla poltrona, 17 le liste per i 36 posti nel Consiglio provinciale. Ce ne erano altre tre che sono state escluse per difetto nella presentazione delle firme necessarie a partecipare alla competizione: Lombardia autonoma dell’ex leghista Mario Morelli, la Lega Padana e gli Autonomisti Goisis. Queste formazioni potranno presentare ricorso per un’eventuale riammissione entro domani mattina alla Commissione elettorale. Ma non è finita con le polemiche. Altro discorso per la Democrazia cristiana di Giuseppe Pizza che ha siglato l’accordo con il Popolo della libertà e Lega nord. I bastoni tra le ruote li ha messi l’Udc con un ricorso che ha costretto gli eredi della Balena bianca a modificare il simbolo risultato troppo simile a quello dell’Unione democratico cristiana. Non una battaglia di colori, ma di sostanza, convinti come sono i seguaci di Casini che la Dc possa sottrarre loro voti.
La sfida è tutta tra Dario Allevi, candidato del centrodestra (Popolo della libertà, Lega nord e Dc) e Gigi Ponti del centrosinistra, sostenuto da quattro liste (Partito democratico, Italia dei valori, Sinistra Monza e Brianza e la Lista civica del presidente che porta il suo nome).
A fare da terzo incomodo, Domenico Pisani, ex consigliere regionale forzista che ora corre con l’Udc e una Lista civica. A sinistra è ritornato a far politica dopo anni di «sonno» anche Dario Casati, ex Democrazia proletaria che tenta la scalata per il partito comunista dei lavoratori. Lucio Malagò per la Lega lombardo Veneta di Roberto Fornili.
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