E i metalmeccanici Uil ora difendono la legge Biagi

Il segretario generale Regazzi: «Va corretta ma favorisce l’occupazione. Il governo realizzi il ponte sullo Stretto»

da Roma

Difesa della legge Biagi, che non va cancellata ma integrata con gli ammortizzatori sociali, subito riforma dei contratti di lavoro e difesa di Israele dalle minacce iraniane.
In scena il congresso della Uilm, sindacato dei metalmeccanici della Uil. E sembra di vedere le tesi dei cugini della Fiom, sigla delle tute blu della Cgil, allo specchio. Nel senso del suo esatto contrario. Allora, se il sindacato di Gianni Rinaldini si è distinto per prese di posizioni schiettamente pro palestinesi, anche quando la guida dell’Autorità nazionale è passata ai terroristi di Hamas, il segretario generale della Uilm Antonino Regazzi, aprendo il congresso della sua organizzazione ad Assisi, si è lanciato in una difesa appassionata di Israele: «Ogni giorno i mass-media diffondono da mesi le farneticanti dichiarazioni del presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad, che auspica l’eliminazione d’Israele, che finanzia il governo palestinese di Hamas e che, attraverso una politica scientifica tesa all’arricchimento di uranio, prepara la costruzione della bomba atomica».
Il filoatlantismo della Uil è noto. E a sottolinearlo, tra gli invitati del congresso ci sono incaricati d’affari delle ambasciate di Israele (Elazar Cohen) e degli Stati Uniti. «Siamo fermamente convinti che non si possa transigere sui principi di libertà e sul rispetto dei diritti», aggiunge Regazzi.
Tesi inconsuete per un sindacato di operai? Non da quando la Fiom ha deciso di impegnarsi direttamente sui grandi temi di politica internazionale. E quando si è affiancata ai movimenti. Strade separate con la Uilm anche sui altri temi cari ai meccanici Fiom. Regazzi dice sì all’alta velocità E anche al ponte sullo stretto di Messina: «Occorre realizzare le grandi opere, quelle inaugurate dal Governo precedente, a cominciare dal ponte di Messina. Perché la Sicilia possa essere una piattaforma nel Mediterraneo, pronta a smistare le merci provenienti da Oriente. Si tratta di uno sforzo colossale, ma indispensabile per rimanere a pieno titolo tra i grandi paesi che hanno costruito l’Unione Europea». Ce n’è – ovviamente – anche sui tempi più propriamente sindacali. La riforma dei contratti, avversata dalla Cgil, per i metalmeccanici della Uil «rimane una priorità da risolvere prima che inizi il negoziato per il rinnovo del prossimo contratto». Il rinnovo del prossimo contratto della categoria non è ancora alle viste ma, avverte Regazzi, «farlo in assenza di regole nuove rappresenta un rischio che, prudentemente dovremmo evitare».
Bocciata anche la proposta avanzata dalla Cgil di Guglielmo Epifani di un patto di legislatura con il nuovo governo Prodi. Meglio, secondo la Uilm, tanti patti diversi su singoli temi. E poi la legge Biagi. «Nel corso dell'intera campagna elettorale – spiega Ragazzi – è stata caricata di un eccessivo peso ideologico; non è stata, purtroppo affrontata nel merito. Noi, per la parte che ci compete, vogliamo approcciare la legge con lo stesso spirito del suo coraggioso ispiratore, anche al fine di ricordarlo non solo come un insigne giurista di fama europea, ma anche come un vero democratico riformatore».

Quindi, la riforma del lavoro deve solo essere arricchita con «garanzie assicurative, previdenziali, di sostegno al reddito». Insomma, una cosa diversa rispetto alla richiesta della Cgil. E anche rispetto al programma di governo dell’Unione.

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