Sono fatti inspiegabili, alcuni davvero sorprendenti, nonostante siano avvenuti in molti casi parecchi secoli fa. Stiamo parlando dei «miracoli eucaristici», eventi attraverso i quali lungo la storia della Chiesa è stata riaffermata in modo «visibile» la presenza del corpo e del sangue di Cristo nel pane e nel vino eucaristico. In Francia, a Paray-le-Monial esiste una carta geografica con lindicazione di ben centotrentadue luoghi del mondo dove si sono verificati questi miracoli. In Italia sono diciassette i luoghi dove si conservano reliquie di ostie sanguinanti, luminose, prodigiosamente conservate.
È arrivato da poco in libreria un saggio di Raffaele Iaria (I miracoli eucaristici in Italia, Edizioni Paoline, pagg.112, 8 euro) che descrive dettagliatamente e senza scadere nel miracolismo i prodigi legati alleucarestia avvenuti nel nostro Paese. Il libro, agile, accessibile a tutti, ma rigoroso nelle fonti e nella documentazione, si apre con il più antico e il più importante di questi eventi, il miracolo di Lanciano, accaduto nellanno 750. In quellanno, durante una Messa, un monaco basiliano, subito dopo la consacrazione, cominciò a dubitare sulla reale presenza di Cristo in quellostia appena consacrata: in quel momento lostia usata dal sacerdote si trasformò subito in carne e il vino, versato nel calice, si tramutò in sangue. Quel tessuto di carne, sottilissimo, e i grumi di sangue sono conservati ancora oggi a Lanciano. Le più recenti ricognizioni scientifiche hanno confermato che si tratta di «tessuto muscolare striato del miocardio» e il sangue è «vero sangue».
Gli esperti che hanno svolto le analisi hanno accertato che «nessuna sezione istologica ha rivelato traccia di infiltrazioni di sali o di sostanze conservatrici utilizzate nellantichità allo scopo di mummificazione» e spiegano che il caso di un corpo mummificato secondo i procedimenti conosciuti è «molto differente da quello di un frammento di miocardio, lasciato allo stato naturale per secoli, esposto agli agenti fisici atmosferici e biologici». Infatti, supponendo che quella sottilissima sezione del miocardio sia stata prelevata dal cuore di un cadavere, soltanto una mano molto esperta in dissezioni anatomiche, e con strumenti precisi, avrebbe potuto ottenere dicono i medici - «un taglio uniforme di un viscere incavato e tangenziale alla superficie di questo viscere».
Insomma, nonostante siano passati ben dodici secoli dal miracolo, la scienza ha confermato la tradizione e linspiegabile conservazione di quella quasi impalpabile sezione di cuore che ha la forma di unostia.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.