E «Radiopadania libera» risuona giù nel Tacco

L'emittente leghista invade il Salento. L'amministratore Bossetti: «Così facciamo conoscere i pregi del federalismo al Sud. Eppoi i pugliesi ci stanno simpatici». Il flirt coi leghisti dei salentini: anche loro sognano la «secessione»

«Simu salentini de lu mundu cittadini...». Perciò non si sono meravigliati granché, gli abitanti del Tacco d'Italia, da quando negli ultimi giorni accendendo la radio sembra loro di stare nel Varesotto o a Bèrghem. Insomma, laggiù basta sintonizzarsi sulla frequenza 105,600 Mhz per sentirsi dire: «Buongiorno Terronia, provincia della Padania!». Quello che conta è che l'emittente di Bossi è riuscita ad arrivare fino a capo Santa Maria di Leuca, finibus terrae, grazie ai ripetitori piazzati ad Alessano (Lecce). Spiega il significato della crociata l'amministratore unico di Radio Padania libera Cesare Bossetti: «Far conoscere bene le idee sul federalismo, che conviene a tutti, Sud compreso». Eppoi, dicono ai microfoni, «ai "lumbard" stanno simpatici i pugliesi: li consideriamo i più settentrionali del meridione». Vabbè.

A parte qualche piccolo incidente diplomatico, come gli sfottò al governatore Vendola dopo la caduta notturna dalle scale, l'etere leghista seduce i salentini. Il motivo è semplice. Anche loro hanno la fissa della secessione, ma dalla Puglia.

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