L'amore per gli animali è un sentimento comune e cani gatti, pinguini, panda e cuccioli in generale, spesso protagonisti di cartoni e film di successo, sono lì a dimostrarlo. Ma non sempre i rapporti tra uomo e animale sono idillici e molti provocano in noi sentimenti di paura o disgusto. O entrambi. Tanto da generare vere e proprie fobie. Ma quali sono gli animali che ci spaventano di più? I più grandi e feroci o i più piccoli, subdoli ma ugualmente letali? Risponde a questa domanda uno studio di un gruppo di psicologi dell'Istituto di salute mentale della Repubblica Ceca e dell'Università di Praga pubblicato su The Journal of Psychology, che ha «testato» i sentimenti provocati da 25 animali su un gruppo di 2.291 volontari.
Stabilire quali siano le paure «diffuse», retaggio di una ancestrale vita nelle savane o nelle foreste dove gli animali erano, molto più di oggi, una minaccia quotidiana, secondo gli psicologi può servire come «controllo» per determinare le fobie vere e proprie, segno di instabilità mentale. La paura di alcuni animali del resto è tanto diffusa che solo nel 2017 come spiega la ricerca sono stati realizzati ben 8.055 film horror che comprendevano la presenza di spaventosissimi animali. Paura della quale evidentemente molti di noi va alla ricerca. La paura - frutto di un innato istinto biologico dovuto a milioni di anni di convivenza è collegata a specie pericolose che possono attaccare l'uomo. E ucciderlo. Coccodrilli, orsi, leoni, tigri ma anche serpenti appartengono a questa categoria. Non mancano gli animali della fattoria rappresentati dal toro forse le immagini cruente della corrida possono avere contribuito. E vipere e vespe. Il cane, antenato del lupo, è pure presente mentre nonostante sia un felino dotato di artigli il gatto spicca come il meno temuto degli animali presi in considerazione. Forse milioni di foto di gattini teneri e pelosi postate giornalmente su Internet possono aver dato una mano ai più ruffiani tra gli animali da compagnia.
Anche la paura di malattie tiene fuori dal club dei simpatici e preferiamo stare alla larga da parassiti ma anche da topi e ratti, portatori in passato di epidemie come la peste. È proprio questo gruppo che in realtà muove le paure più profonde: se l'attacco di una bestia feroce dopo secoli di vita urbana ha perso potenza, gli animali potenzialmente infetti sono percepiti come più vicini alla nostra vita quotidiana e quindi più pericolosi. O meglio paurosi. «È il disgusto più della paura l'emozione negativa primordiale insita oggi nell'avversione agli animali, specie di piccola taglia» scrivono gli autori della ricerca. Dunque si prova repulsione verso roditori, insetti ma anche batteri, che sebbene invisibili vengono rilevati grazie al nostro olfatto che individua a colpo sicuro cibi marci e latti rancidi. Disgustosi sono anche vermi, tenie, larve, pidocchi e scarafaggi.
Ma c'è una specie animale perfettamente posizionata all'unione di questi due sentimenti negativi, paura e disgusto: sono i ragni. «Il ragno e il serpente velenoso, ma non la innocua biscia sono gli animali più temuti dalla maggior parte degli intervistati. Quasi il 19% dei soggetti ha riferito di paura o terrore estremi quando esposti all'immagine del ragno e il 10% dei soggetti ha dato il punteggio più alto a quella della vipera». Dunque sono ragni, innocui o meno, e serpenti velenosi gli animali più temuti dagli esseri umani.
La brutta notizia è che i numerosi aracnofobi hanno ora a che fare con cinque nuove specie appena scoperte in Australia.
Tra cui lo Jotus karllagerfeldi o ragno saltatore di Karl Lagerfeld. Grande come un chicco di riso, bianco e nero, agli scopritori ha ricordato il famoso stilista che era solito apparire con occhiali neri e colletto bianco. Un ragno insomma sempre pauroso, ma certo molto chic.
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