Ecco Guercino e i maestri del disegno

Nell’ampio panorama di gallerie d’arte di Roma, lo Studio San Giacomo di Maria Cristina Funghini si caratterizza per qualità e raffinatezza. Fino al 20 luglio sono in mostra 23 «Opere su carta dal XVI al XIX secolo» fra le quali spicca il carboncino Giovane seminudo seduto (1640) del Guercino, un disegnatore prolifico e fantasioso, autore a Roma dell’Aurora del Casino Ludovisi e del Seppellimento di Santa Petronilla della Pinacoteca Capitolina. Di Giovan Francesco Penni la Natività (1518). Di potente forza narrativa e qualità pittorica l’ovale, la cornice è d’epoca, con Silla che caccia il cinghiale che Ciro Ferri realizza verso il 1660 per la decorazione della Sala di Saturno di Palazzo Pitti a Firenze. D’impronta realista il Ritratto di guercio (1580) di Federico Zuccari, a cui si deve fra l’altro a Roma l’originale palazzetto di via Gregoriana, oggi sede della Biblioteca Hertziana. Non sono da meno gli altri fogli. Dal minuzioso Paesaggio campestre (1610) di Remigio Cantagallina «celebre in disegnar paesi» come i fiamminghi, molto apprezzati alla corte di Cosimo I de’ Medici, all’Autoritratto con l’incisore Matteo Osterreich del maestro della caricatura del secolo dei lumi Pier Leone Ghezzi, all’espressivo Nudo virile di Giovanni Paolo Panini, decoratore dei palazzi romani e noto per le sue vedute di Roma. Di vivace resa espressiva il Ritratto di giovane di Francesco Bartolozzi, maestro d’incisione a cavallo fra neoclassicismo e romanticismo. Di Domenico Morelli, appassionato di Oriente pur non essendoci mai stato, è in mostra Figura di arabo (1883). Da ricordare l’Amorino, di Giuseppe Bezzuoli, studio per la decorazione di palazzo Salviati a Firenze.

E ancora un raro foglio di Giovan Battista Crespi, il Ritratto di giovinetta dello scultore Vincenzo Gemito e dell’800 gli inconsueti Armenti sintetizzati in forme cubiche da Fortunato Duranti.
Via di San Giacomo 1, info: 06-36005583.

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