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Ecco come ho catturato Adolf Eichmann. Parola di Isser Harel

In libreria la testimonianza diretta dell'uomo che arresto il più famoso dei criminali nazisti. Un'operazione di spionaggio al limite dell'incredibile

Sembra una trama da romanzo di Ian Fleming... ma è vera, sin nei minimi dettagli. Correndo l'anno 1957 i servizi segreti israeliani localizzano uno tra i più ricercati criminali nazisti in fuga: Adolf Eichmann. L'ex Obersturmbannführer delle SS Ehicmann è, infatti, stato il grande architetto della Shoah, l'uomo che gestì gran parte della complessa macchina burocratica dei lager.
Le fonti di informazione di Tel Aviv lo danno sicuramente per emigrato in Argentina. Ecco che allora il direttore generale del Ministero degli esteri dello Stato ebraico, Walter Eytan, decide di allertare uno dei suoi uomini migliori Isser Harel, dal 1952 a capo del Mossad. I due si incontrano in un bar della capitale lontano da orecchie indiscrete e si scambiano le informazioni. Non è la prima volta che ad Harel giungono informazioni di questo tipo. Per lo più si tratta di invenzioni strampalate. Però questa volta qualcosa nel sesto senso dell'agente, quasi una vocina interiore, gli dice: "indaga, è la volta buona". Inizia così l'operazione che culminò con la cattura del gerarca in una sperduta viuzza della periferia di Buenos Aires, via Garibaldi, e il suo trasferimento clandestino in Israele (L'argentina non aveva alcun accordo di estradizione) con un volo aereo dell'El Al, la notte del 21 maggio 1960.
Gli esiti poi sono noti Il burocrate del Reich Millenario fu sottoposto a un processo che ebbe enorme risonanza mediatica ed ispirò le famose lettere di Hanna Arendt sulla banalità del male. Condannato a morte venne impiccato il 31 maggio 1962. Il suo corpo venne cremato e le ceneri gettate in mare fuori dalle acque territoriali... Il secchio che le ospitava venne sciacquato nell'acqua di mare due volte perché di Eichmann non restasse assolutamente nulla.
Ma sul prima, sul come venne condotta la complessissima operazione di cattura, con appostamenti, creazione di documenti falsi, infiltrazioni ed esfiltrazioni, adesso è disponibile in libreria una testimonianza davvero eccezionale. Il libro di memorie scritto dallo stesso Isser Harel: "La casa di via Garibaldi. Come ho catturato Adolf Eichmann" (Castelvecchi, pagg. 274, euro 16,50).

Il libro in Italia non era disponibile da decenni e l'unico modo di definirlo è quello utilizzato dal "New Yorker": "Un classico dello spionaggio". Incredibilmente avventuroso... incredibilmente vero. Perché il male è banale ma riuscire a catturarlo purtroppo non lo è mai.

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