E così, ce l’hanno fatta: domenica 28 febbraio automobili ferme in tutta la pianura padana. Lo hanno deciso un centinaio di sindaci i quali, per l’effetto scacchiera, praticamente sequestreranno anche i comuni limitrofi, paralizzando l’intero Nord Italia: Piemonte, Lombardia, Veneto, Trentino, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Emilia Romagna. Chissà perché, si sono gioiosamente unite anche Firenze e Napoli. Squilli di tromba e rulli di tamburo: evviva evviva, come siamo bravi, come siamo ecologici, come siamo politicamente corretti. E come siamo fessi.
Lo sanno anche i sassi che è inutile. E non è una frase fatta. Ecco l’ispirata dichiarazione del sindaco di Firenze Matteo Renzi, il futuro del Pd (sempre che il Pd abbia un futuro): «Anche noi stiamo pensando di bloccare per un giorno il traffico, anche se sono convinto che concretamente non serva a nulla». Ecco, appunto: non ha alcuna efficacia, quindi lo facciamo. Se non è stupidità questa... E autolesionismo, pure. Gite nelle città d’arte annullate, stazioni sciistiche deserte, ristoranti vuoti. Un bel danno economico. Tutto per niente. Decenni di domeniche a piedi lo hanno dimostrato: le polveri sottili scendono appena appena, poi, lunedì mattina, rieccole lì più vispe che mai. Salvo scomparire misteriosamente con la primavera. Toh, vuoi vedere che c’è una relazione con gli impianti di riscaldamento? Naturale che c’è. Perciò, fermiamo le auto. Geniale. Che poi, il problema non sono le polveri, ma il polverone.
Li si può persino capire i nostri sindaci, stretti tra gli assurdi limiti imposti dalla Ue e una magistratura che, non avendo di meglio da fare - stanti gli appena 9 milioni di processi arretrati - ha già gli avvisi di garanzia pronti per chi sfora. La vita media aumenta, la salute migliora, l’aria delle nostre città è indubitabilmente più salubre di vent’anni fa e altrettanto sicuramente meno pura di quanto sarà tra vent’anni. Prima respiravamo blocchi di catrame, ma nessuno si sognava di misurarli.
Oggi prendono le generalità ai micron e poi stilano improbabili referti di morte. «Venti decessi al giorno in Italia per colpa dello smog», ha sparacchiato ieri il presidente del «Sole che ride». Attendibilità dei numeri? Incerta assai. I Verdi sono quei signori i quali trent’anni fa ci raccontavano che la Terra stava andando incontro a una nuova era glaciale (per colpa dell’uomo, ça va sans dire) e che oggi pontificano sul riscaldamento globale, sempre provocato da noi bipedi criminali. E non solo si contraddicono, ma lo fanno manipolando i dati, come provano i recenti scandali che hanno colpito l’Ipcc, dalle cui labbra pendono i governi per stipulare i vari trattati sul clima.
I principali responsabili di questa organizzazione sono stati sorpresi a raccontarci balle spaziali sullo scioglimento dei ghiacciai, nel mentre che occupavano posti profumatamente pagati in società che sul terrorismo ambientale stanno costruendo fortune da capogiro. Insomma, magari tra dieci anni scopriremo che anche sulle polveri sottili ci hanno preso per i fondelli.
Intanto, però, tutti a piedi. E mano al portafogli. Già, perché lo stop al traffico non basta.
Ieri i nostri sindaci hanno avuto anche un’altra brillante idea: «ritoccare i pedaggi di autostrade e tangenziali per reperire risorse da investire nella lotta all’inquinamento». Tradotto: un’altra tassa. Proposta: e se impedissimo per legge gli incontri tra più di due sindaci?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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