La Bce alza i tassi al 4,5%. Nuova fiammata per i mutui | I calcoli

Nuovo rialzo dei tassi della Bce. Ma non è una stangata da 50 punti. E l'Eurotower lascia capire che potrebbe essere l'ultimo

La Bce alza i tassi al 4,5%. Nuova fiammata per i mutui | I calcoli
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Il Consiglio direttivo della Banca centrale europea (Bce) ha deciso oggi di aumentare i tassi di interesse di 25 punti base, portandoli al 4,50%, al 4,75% e al 4,00%, rispettivamente per le operazioni di rifinanziamento principali, le operazioni di rifinanziamento marginale e i depositi presso la banca centrale.

La mossa della Banca centrale

Si tratta del decimo aumento consecutivo dei tassi di interesse della Bce, che è determinata a contrastare l'inflazione galoppante nell'area dell'euro. Ma per la prima volta l'Eurotower apre a spiragli positivi sulla stretta monetaria iniziata a luglio 2022: potrebbe trattarsi dell'ultimo aumento.

Il Consiglio direttivo della Bce guidato dalla presidente Christine Lagarde ha affermato che "le decisioni future del Consiglio direttivo assicureranno che i tassi di interesse di riferimento della Bce siano fissati su livelli sufficientemente restrittivi finché necessario". Ma ha aggiunto che Francoforte potrebbe "avere raggiunto il 'tetto nel livello dei tassi, giunti a un valore in grado di domare l'inflazione".

Nelle stime più recenti gli economisti della Bce hanno lievemente rivisto al ribasso le proiezioni dell'inflazione al netto della componente energetica e alimentare, che si collocherebbe in media per l'Eurozona al 5,1% nel 2023, al 2,9% nel 2024 e al 2,2% nel 2025. Questo compensa, per l'anno in corso, il lieve aumento della stima dell'inflazione media generale, incluse dunque le componenti non affrontabili per via monetaria, portata al 5,6%. L'inflazione nell'area dell'euro ha raggiunto un picco del 7,9% a marzo 2023, il livello più alto dal 1997. I prezzi dell'energia e dei generi alimentari sono stati i principali fattori trainanti dell'inflazione, ma anche i prezzi dei servizi e dei beni industriali hanno registrato un'impennata. Ora si va verso un graduale rientro e non a caso la Bce ha cessato di alzare di cinquanta punti base il tasso d'interesse, dimezzando la misura dei "gradini" verso l'alto.

Verso tassi più stabili

La Bce ora potrebbe, stando al comunicato legato al summit odierno, passare da una fase di innalzamento dei tassi, che hanno superato i massimi del post-Grande Recessione, a una di mantenimento che sarà basata sui dati che arriveranno all'Eurotower. Decisioni, queste, destinate sicuramente a far discutere, visto che molti governi criticano apertamente il fatto che l'Europa reagisca all'inflazione unicamente per via delle strette monetarie, a partire da quello italiano. Molto delle future scelte dipenderà anche dall'evoluzione delle politiche fiscali europee: si parla di ritorno del Patto di Stabilità e dell'austerità. Mosse che la Bce deve ben ponderare prima di aggiungere ulteriori strette recessive a un'economia anemica. In cui, perlomeno, il peggio dell'inflazione sembra alle spalle.

Cosa succede alla rata del mutuo

Nel frattempo, chiaramente, in Italia ciò non mancherà di produrre effetti sui mutui. Come in tutti i nove rincari precedenti, il tasso d'interesse della Bce, in coordinamento con l'Euribor, innalzerà le rate dei mutui a tasso variabile e dei nuovi mutui a tasso fisso. L'Unione Nazionale Consumatori stima rincari di 20 euro al mese, 240 euro l'anno. Un rincaro che, come spiega il presidente dell'Unc Massimo Dona in una nota, "considerato che in Italia i piani di ammortamento sono alla francese, vale per chi ha sottoscritto da poco il contratto e ha ancora una quota di interessi molto alta, ma che diminuisce man mano che il mutuo si avvicina alla sua scadenza e si paga quasi soltanto la quota capitale".

Il portale Facile.it, assieme a Mutui.it, ha calcolato che rispetto alla rata media dei mutui mensili italiani, pari a 456 euro, che contraddistingueva il mercato prima della stretta monetaria Bce, oggi si assiste a una crescita del 62%: la rata media vale infatti 740 euro.

Ancor più alta potrebbe essere l'aumento se l'Euribor aumenterà di 25 punti base. Si arriverebe a 759 euro al mese (+66%) con un aumento di 303 euro al mese già ampiamente scontato dalla popolazione italiana e dal mercato.

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