
Addio al mago della Nutella: Francesco Rivella (in foto), storico chimico del gruppo dolciario di Alba, si è spento venerdì scorso all'età di 97 anni. Ha chiuso gli occhi per l'ultima volta esattamente dieci anni dopo la morte del patriarca Michele Ferrero. L'imprenditore di cui Rivella era stato stretto collaboratore, contribuendo a scrivere la formula per il successo planetario che avrebbe poi riscosso la Nutella. La crema da spalmare che, in barba a qualsiasi speculazione sull'utilizzo dell'olio di palma, continua conquistare la gola di grandi e piccoli. Anche grazie alle sue nuove declinazioni industriali come i Nutella Biscuits e al gelato dedicato. A dimostrarlo sono gli oltre 18,4 miliardi di fatturato raggiunti da Ferrero nell'ultimo bilancio.
Erano gli anni del boom economico, Rivella entrò in Ferrero ancora fresco di laurea e ci rimase quarant'anni fino alla pensione, nel 1993, prima dirigente tecnico e poi direttore delle ricerche di base del gruppo. Era stato assunto da Giovanni Ferrero, zio di Michele. Rivella era della zona, era nato a Barbaresco, in provincia di Cuneo, e la fabbrica di Alba, dove tuttora resta la sede principale della multinazionale, non l'avrebbe portato lontano da casa, almeno non nell'immediato. I suoi viaggi alla scoperta di nuove materie prime furono infatti poi molti. Michele aveva preso le redini della ditta alla morte del padre, Pietro, ed era inizialmente affiancato dallo zio, ma ben presto le sue intuizioni lo spinsero a pensare in grande.
Rivella analizzava in un laboratorio creato appositamente a Milano le materie prime che Michele andava a comprare con lo zio Giovanni, così come i prodotti della concorrenza di mezza Europa. A quel punto Rivella diventò uno dei collaboratori più preziosi, tanto da accompagnare il titolare in questi viaggi. Oggi i funerali.
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