Per richiedere il contributo a fondo perduto è necessario che l’ammontare medio mensile dei corrispettivi e del fatturato del 2020 sia inferiore di almeno il 30% rispetto all’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi del 2019. Superato il criterio che vedeva protagonista il codice ATECO, gli aiuti alle attività verranno erogati in base a cinque fasce con le seguenti percentuali, che diminuiscono in relazione all’aumentare del fatturato:
- 60% fino a 100mila euro di fatturato;
- 50% tra 100mila e 400mila euro;
- 40% tra 400mila e un milione;
- 30% tra un milione e 5 milioni;
- 20% tra 5 e 10 milioni.
L’importo dei contributi erogati non può superare i 150.000 euro. Per le persone fisiche il finanziamento minimo è 1.000 euro, mentre per le società è 2.000 euro. Per quanto riguarda i pagamenti, l’Esecutivo ha dato la propria parola: i primi bonifici verranno eseguiti dopo Pasqua, in modo da completare le erogazioni dei contributi entro il 30 aprile.
Un’ultima (seppur non meno importante) novità è che il richiedente dei contributi a fondo perduto può scegliere la modalità di erogazione: in modo diretto, “liquido” sul proprio conto corrente, oppure come credito d’imposta, da usare esclusivamente in compensazione con modello F24.Continua a leggere su Money.it
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