Il Fondo Monetario Internazionale invita i paesi del G20 ad andare avanti con le riforme strutturali, essenziali per aumentare il potenziale di crescita. Un invito rivolto alle "economie in surplus (Germania, Giappone, Corea del Sud) e quelle in deficit, incluse quelle dell’area euro passate di recente in surplus", come l'Italia. In un documento preparato per il G20 dei ministri finanziari e dei governatori delle banche centrali, l'Fmi paventa per le maggiori economie avanzate, come l'Eurozona e il Giappone, il rischio di una "stagnazione secolare" nel medio termine "non può essere escluso".
Secondo gli economisti del Fondo monetario, la ripresa economica globale "continua, nonostante le battute d’arresto di quest’anno". Tuttavia resta ancora "moderata e incerta". Tanto che i rischi al ribasso sono aumentati e vanno da quelli geopolitici alle prese di rischio, ma anche la bassa inflazione e la normalizzazione della politica monetaria negli Stati Uniti. Proprio per questo le recenti misure della Bce sono più che benvenute. "La sua volontà di fare di più se necessario - scrive l'Fmi nel report - mostra l’impegno sul fronte dell’inflazione". Per il Fondo la Bce dovrebbe, poi, continuare a fare pressione sulle banche affinché siano "proattive" nell’aumentare il capitale in attesa dell’Asset Quality Review e degli stress test.
"Le aspettative di inflazione nell’area euro sono scese - ha, infine, avvertito - con i tassi vicini o allo zero, lo spazio per ridurre il costo del denaro è limitato e shock negativi potrebbero ridurre ulteriormente le aspettative di inflazione o spingere l’economia in deflazione aumentando i tassi di interesse reali, e questo potrebbe rallentare la ripresa e aumentare il peso del debito".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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