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Anghileri, prima donna nella sua azienda. Formazione d'acciaio alla 4ª generazione

L'elezione plebiscitaria rafforza le priorità dell'agenda Orsini. Il tema chiave: aumentare la partecipazione dei dipendenti

Anghileri, prima donna nella sua azienda. Formazione d'acciaio alla 4ª generazione
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Giovane, determinata e con uno sguardo proiettato al futuro. Maria Anghileri, eletta con oltre il 95% dei consensi, è la prima donna a guidare i Giovani Imprenditori di Confindustria. Industriale dell'acciaio e direttrice operativa del gruppo Eusider, l'impresa di famiglia nella quale rappresenta la quarta generazione di imprenditori, Anghileri porta con sé una visione audace e innovativa, capace di coniugare tradizione e modernità.

Eusider è un protagonista del settore siderurgico con 18 sedi in Italia, 900 dipendenti e un fatturato di 1,1 miliardi di euro, di cui il 35% derivante dall'export, con una forte presenza nei mercati europei e del Nord Africa. Sotto la guida di Maria, prima donna al vertice, e del fratello Giacomino, il gruppo ha saputo affrontare le sfide della globalizzazione e del passaggio generazionale. Per Anghileri, il successo aziendale non è solo una questione di numeri, ma di valori condivisi. «Entrare nell'azienda di famiglia è stato un atto di umiltà e coraggio, ma anche di grande riconoscenza per le generazioni precedenti. Ora spetta a noi portare nuove idee», ha dichiarato. Questa filosofia ha ispirato il progetto GenerAzioni, che Maria ha promosso nei Giovani Imprenditori per facilitare transizioni aziendali armoniose e innovative.

Un tema centrale per la neo-presidente è il coinvolgimento dei lavoratori nella gestione aziendale. «Nella mia azienda abbiamo trovato una soluzione che funziona: accanto agli stipendi, i responsabili di prodotto o settore ricevono quote azionarie della società», ha detto sottolineando che «è un modo per farli sentire parte integrante dell'impresa, incentivando la crescita professionale e il senso di appartenenza». Questa proposta, che potrebbe ispirare un dibattito più ampio all'interno di Confindustria, punta a risolvere una delle principali criticità del sistema italiano: salari di ingresso bassi e una produttività stagnante. «È ineccepibile che ci sia una fuga di cervelli, ma dobbiamo lavorare per offrire opportunità migliori a chi sceglie di restare e a chi ritorna», ha rimarcato rilevando che «puntare sul life balance e su programmi per startup e imprenditori di prima generazione è essenziale».

Maria Anghileri, nel suo nuovo ruolo, sembra pronta a insistere su alcuni punti chiave del programma del presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, garantendo continuità e sinergia all'interno del sistema di rappresentanza. Entrambi enfatizzano la necessità di aumentare produttività e competitività, con Anghileri che integra questo approccio promuovendo il coinvolgimento diretto dei lavoratori.

La sensibilità di Anghileri verso temi come la sostenibilità e il dialogo con il governo rafforza la prospettiva di una politica industriale unitaria e proattiva. In particolare, con l'esecutivo l'imprenditrice intende promuovere un dialogo costruttivo. «Abbiamo salutato con favore alcune misure della manovra, come l'attenzione ai conti pubblici e alle famiglie, ma chiediamo correttivi su aspetti cruciali come l'Ires premiale e il piano Transizione 5.0», ha puntualizzato evidenziando che «investire su innovazione e crescita è l'unico modo per garantire il futuro».

Con una formazione accademica di eccellenza laurea in Giurisprudenza alla Bocconi e perfezionamento alla Columbia University e alla Harvard Business School e una visione aperta al mondo, Anghileri è pronta ad affrontare sfide difficili. E perdere non è una parola che fa parte del suo vocabolario.

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