Vendite in Italia in crescita del 21,4% rispetto al 2019 ed export su del 5,7% per macrosistema dell’arredamento e dell’illuminazione con la filiera legno-arredo che si attesta per la produzione a 39 miliardi di euro, di cui 15 destinati all’export, mentre il macrosistema arredamento da solo vale 21 miliardi di euro: 11 miliardi destinati all’export e 10 miliardi al mercato nazionale. La fotografia del comparto “scattata” dal Monitor del Centro studi di FederlegnoArredo alla vigilia del “supersalone”, l’evento speciale del Salone del Mobile in programma dal 5 al 10 settembre nei padiglioni di Fiera Milano a Rho, mette in evidenza il trend in crescita di uno dei settori manifatturieri più importanti della nostra economia.
Una filiera economica integrata - dalla materia prima al prodotto finito - che crea un flusso di prodotti ad alto valore per design, innovazione, qualità e si caratterizza per la forte propensione verso l’estero che si è rafforzata in modo costante negli ultimi 10 anni, a conferma del ruolo centrale delle aziende italiane del settore nella promozione internazionale del made in Italy, di cui il Salone del Mobile.Milano, nato nel 1961 grazie alla lungimirante iniziativa di un gruppo di realtà industriali associate a FederlegnoArredo, rappresenta l’espressione più alta e riconosciuta nel mondo.
“Lo stato di buona salute del nostro settore, pur fra luci e ombre, – spiega Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo – è il risultato di un mix di fattori che hanno avuto proprio nella ritrovata centralità della casa in periodo Covid, il motore propulsore. Ma faremmo un torto alla qualità dei nostri prodotti, al lavoro di ricerca delle nostre aziende, alla loro capacità di continuare a pensare e produrre novità quando il mondo si era fermato, se non dicessimo che questi dati sono anche la dimostrazione del valore della nostra filiera, della nostra manifattura e della innata capacità di esportare nel mondo”.
“Un valore inestimabile - sottolinea Feltrin - che va ben al di là dei numeri e che non può fare a meno di una vetrina internazionale come il Salone del Mobile che, quest’anno, si concretizza in una formula innovativa e unica, pensata proprio per l’eccezionalità del periodo. Ora come Federazione dobbiamo essere concentrati nell’accompagnare e sostenere le nostre aziende nel processo di conversione verso la piena sostenibilità che sarà sinonimo di competitività e di sopravvivenza sul mercato. I nostri prossimi obiettivi per consolidare la crescita sono Manifesto Sostenibilità, rinnovata politica forestale, armonizzazione certificazioni europee”.
“Il lavoro in questa direzione si concretizzerà con la presentazione del Manifesto Sostenibilità alla conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici in programma a Glasgow a novembre 2021 - spiega il presidente di FederlegnoArredo -. Dobbiamo concentrare i nostri sforzi perché nel nostro Paese si attui una vera politica forestale che sappia coniugare difesa del territorio contro l’abbandono e il dissesto idrogeologico, valorizzazione del nostro legname e conseguente riduzione della dipendenza dall’estero. Rafforzare questo aspetto ha soltanto vantaggi: sia in termini ambientali che economici”.
Impegno che si concentra anche un altro tema decisivo per la competitività delle aziende a livello europeo: le certificazioni, perché “hanno trasformato il mercato europeo in una sorta di puzzle in cui ogni Paese detta le proprie regole, creando per molto prodotti delle vere e proprie barriere all’ingresso, mascherate da certificazioni”, sottolinea Feltrin. Che aggiunge: “Credo sia giunto il momento che l’Europa si armonizzi e ragioni davvero come un unicum, anche alla luce del fatto che potenze come la Cina e la Russia stanno mettendo in atto politiche di chiusura, oserei dire protezionistiche sia in termini di importazioni di prodotti la Cina, che di esportazioni del legname, la Russia. È il momento di dimostrare di saper fare sistema e che ogni Paese volga lo sguardo oltre confine: non farlo sarebbe una scelta poco lungimirante”.
Dalle rilevazioni del Monitor nel primo semestre 2021, le vendite rispetto allo stesso periodo 2020, registrano un aumento del 51,7% con un recupero in particolare sul mercato italiano (+67,3%). Laddove è possibile fare un raffronto con il primo semestre 2019 emerge una crescita del 14,3% per le vendite totali e del 21,4% per quelle italiane.
I comparti più connessi all’ambiente domestico hanno chiuso il 2020 con una flessione più contenuta rispetto al-9,1% dell’intera filiera, grazie soprattutto al parziale recupero registrato a partire da giugno dell’anno scorso, mentre a pagare il prezzo più pesante sono stati i comparti ufficio (-20%) e mobili professionali e commerciali, più legati ai settori non residenziali e quelli fortemente esposti sui mercati esteri, come è il caso dell’Illuminazione e del contract.
Guardando al 2021 - rileva FederlegnoArredo - le previsioni delle imprese sono ancora condizionate dall’incertezza del contesto sanitario e dall'andamento della pandemia con la variante Delta. Altro elemento di incertezza e preoccupazione è la disponibilità delle materie prime e il loro prezzo. A questo si aggiunge la propensione all'acquisto delle famiglie che potrebbero tornare a guardare a settori quali turismo e abbigliamento a discapito della casa.
L'andamento generale appare ad oggi comunque positivo, in particolare per il mercato italiano, che sta assumendo, grazie anche alla spinta degli incentivi fiscali, un ruolo di maggior rilievo rispetto agli ultimi anni. Per la maggior parte delle imprese il 2021 dovrebbe chiudersi meglio del 2020.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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