Arredobagno, export e vendite in ripresa: vincono qualità e design

Elia Vismara, presidente di Assobagno: "Positivi i primi sei mesi dell'anno con il 47% della produzione esportata, preoccupano i rincari delle materie prime. Aziende impegnate sul fronte della sostenibilità, importante rinnovare il bonus idrico anche per il 2022"

Arredobagno, export e vendite in ripresa: vincono qualità e design

Un settore che affronta la sfida della ripartenza post-pandemia sia sul mercato nazionale sia sui mercati esteri dove torna a consolidare la propria leadership soprattutto in Europa, quello dell’arredobagno made in Italy che punta sulla qualità del progetto e del prodotto sempre più innovativo e vocato alla sostenibilità, con la capacità di proporre soluzioni in grado di unire funzionalità e design. ”Nei primi sei mesi del 2021 i dati del sistema arredobagno sono positivi rispetto al 2020, ma questo era scontanto, ma soprattutto rispetto al 2019, con un aumento delle vendite del 14% e le prospettive per il 2022 sono buone anche se non penso a una crescita a due cifre come nel 2021 perché viviamo in un momento di rimbalzo dopo il Covid”, Elia Vismara, presidente di Assobagno, l’associazione di FederlegnoArredo che rappresenta 150 aziende, traccia il bilancio di un settore e della sua filiera che ha tenuto durante la pandemia e non si è mai fermato, con l’export che ha giocato un ruolo importante.

“Nel 2020 abbiamo esportato il 47% della produzione, con un leggero rialzo - conferma Vismara -, prodotti ad alto valore aggiunto, di grande qualità e design molto apprezzati e ricercati ad esempio in Germania, Francia, Stati Uniti e altri Paesi ricchi come quelli del Medio Oriente. Il fatturato del sistema arredobagno nel 2020 è stato di 3,1 miliardi di euro, l’export vale circa 1,4 miliardi con una bilancia commerciale fortemente positiva mentre l’importazione è in gran parte di semilavorati o di materie prime che arrivano da Paesi a basso valore aggiunto ma solo per il mercato di fascia bassa mentre le nostre aziende dell'arredo bagno, ceramica sanitaria o ceramica edile coprono il segmento medio alto del mercato. E ci sono merceologie che arrivano all’80% di export, come rubinetti”.

Scenario su cui in questo momento stanno pesando il rincaro delle materie prime e le difficoltà del loro approvvigionamento. “Le aziende sono vittime di questa situazione - sottolinea Vismara - perché dal legno all’alluminio all’acciaio al rame alla ceramica, i rincari sono spaventosi. I nostri prodotti richiedono legno, alluminio, acciaio, rame, ceramica e gli aumenti vanno dal 75 al 120%. La domanda aumentata del 15% ha causato problemi anche per forniture. A questo vanno aggiunti gli aumenti del costo di trasporto e di quello dell’energia. Per fortuna la domanda continua e risente meno dell’aumento dei prezzi finali, cosa che potrebbe sterilizzare l’effetto di crescita in atto”. E che l’interesse del mercato sia alto lo dimostra la riapartura in presenza di fiere come il Salone del Mobile, il Cersaie, Vitrum e la prossima edizione di MADE expo in Fiera Milano dal 22 al 25 novembre prossimi.

Per questo Assobagno sta accelerando progetti importanti “ibernati” dalla pandemia come il monitoraggio delle certificazioni e delle normative che spesso sono barriere d’ingresso sui mercati esteri “e lavorare su questo significa poter ampliare i nostri orizzonti commerciali, ponendoci sempre più come centro di servizi per le aziende per spingere la loro crescita e l’internazionalizzazione”. Si guarda al futuro, insomma, alla grande sfida della sostenibilità e al New Green Deal, traguardi fondamentali come spiega ancora Elia Vismara: "FederlegnoArredo è impegnata su questo nuova frontiera: da più di un anno ha iniziato una mappatura, con una survey sulle imprese associate che alla base sarà del Manifesto degli obiettivi di sostenibilità delle aziende. Che significa qualità del prodotto, del processo, della scelta delle materie, in un'ottica di sostenibilità, eco-compatibilità e circolarità".

Sul versante del mercato nazionale ”abbiamo sofferto forse meno di altri settori, anche se c'è stata una perdita dell'11% e un fattore importante è stato l'ecobonus, che non tocca direttamente il nostro prodotto, ma ha riportato al centro dell’attenzione la casa e ha stimolato l'acquisto di arredi e materiali mentre il bonus idrico - 1.000 euro erogati a famiglia per i sanitari in ceramica e la rubinetteria a basso consumo di acqua - è importante perché contribuisce a ridurre il consumo della risorsa acqua.

Sono stati stanziati 20 milioni di euro e prevediamo che si esauriranno subito: non penso che muoverà grandi cifre, ma certamente agirà sull'attenzione del consumatore, per questo chiediamo che il bonus idrico venga rinnovato anche per il 2022”, conclude Elia Vismara.

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