Il rischio di assistere a un aumento delle tariffe sui rifiuti è dietro l’angolo.
Secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, il nuovo sistema tariffario per la gestione dei rifiuti organizzato dall’Autorità per l’energia ha già provocato evidenti difficoltà ai Comuni, ma potrebbe presto provocare anche un aumento delle tariffe. Aumento, va da sé, che andrebbe a gravare sulle spalle dei contribuenti.
A segnalare la minaccia é l’Anci Lombardia con la circolare 345 datata 12 novembre 2019, nella quale si evidenziano diverse criticità. Intanto l’Autorità di regolazione per l’energia, reti e ambiente (Arera) ha dato il via libera a un nuovo sistema inerente all’Mtr, ovvero al metodo tariffario per il servizio integrato di gestione rifiuti senza preoccuparsi di prendere in considerazione le lamentele espresse da Anci nazionale e Ifel.
Per quanto riguarda la Tari-rtributo, l’Arera ha dato il via libera all’applicazione dell’Iva e della determinazione dei crediti inesigibili sulla base della normativa vigente. Dunque, non si dovrà più attendere la trafila giudiziaria di recupero, che mediamente può dorare molti anni. Da sottolineare, inoltre, anche l’applicazione dei conguagli inerenti agli anni 2018 e 2019: la stessa che può comportare per gli utenti una rettifica monetaria "con effetti particolarmente rilevanti per i bilanci comunali". Resta al suo posto il Dpr 158/99, che tuttavia ha bisogno di aggiornamenti specifici per i coefficienti di produttività dei rifiuti.
Il rischio per comuni e contribuenti
In base a questo l’Anci Lombardia ha fatto notare come i nuovi criteri possano creare diverse difficoltà ad alcuni Comuni. Il motivo è semplice: le tariffe potrebbero presto aumentare. Come se non bastasse, quei Comuni che hanno già previsto investimenti, dovranno rifare i conti considerando l’eventuale nuovo calcolo delle tariffe in relazione al superamento dei limiti massimi tariffari imposti dalla stessa Arera.
Entro il 31 dicembre 2019 i Comuni saranno inoltre costretti ad approvare una delibera che tenga in considerazione la determinazione della Tari "secondo i nuovi criteri". E qui balza all’occhio un problema temporale non da poco: entro il 15 novembre i Comuni avrebbero già dovuto approvare i rispettivi schemi di bilancio. Ma non è finita qui, perché tutti i piani finanziari, una volta messi in cantiere, devono essere inviati dai singoli Comuni alla stessa Arera per l’approvazione definitiva. Questo significa che l’Autorità si troverebbe tra le mani 8 mila piani da visionare in tempi rapidi, rischiando di rendere inefficaci le delibere.
L’Anutel (Associazione nazionale uffici tributi enti locali) ha quindi chiesto una norma capace di rimandare al 2021 l’entrata in vigore del nuovo sistema tariffario.
L’Anci Lombardia, in ogni caso, ci tiene a rimarcare come lo slittamento del piano finanziario, da solo, non basta a risolvere il problema. Già, perché la nuova tariffa potrebbe penalizzare i Comuni virtuosi nella raccolta rifiuti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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