C'è un effetto paradossale sul Jobs Act. Le imprese guadagnano per licenziare. Dal primo gennaio, come scrive Repubblica riportando una simulazione della Uil, una azienda, per uno stipendio medio (22 mila euro lordi annui), guadagna dai 5 ai 16 mila euro, a seconda se si licenzia dopo uno o tre anni. Ma si può arrivare anche a 6.600 euro dopo appena dodici mesi.
Il tutto avverrà a causa dell'effetto combinato degli sconti sull'Irap e contributi previdenziali inseriti nella legge di Stabilità e dagli indennizzi previsti dal Jobs Act per il nuovo contratto a tutele crescenti. Insomma, il rischio che un imprenditore assuma e licenzi solo per trarne profitto è presente. Anche perché i contributi previdenziali per i neoassunti (con un tetto a 8.
060 euro annuo) valgono fino al 2017 e non sono vincolati alla stabilizzazione del lavoratore né alla creazione di nuovi posti di lavoro.Secondo il calcolo della Uil, dopo un solo anno, l'azienda può intascare oltre 6 mila euro; dopo tre anni, quasi 19 mila.
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