A pagare per la nuova stretta della Banca Centrale Europea saranno i cittadini. Il rincaro dei costi dei mutui per il rialzo dei tassi, avviato con forza dalla conduzione della politica monetaria nei Paesi europei, sommato alla stretta delle banche nell’erogare il credito e un clima di forti perplessità generate dal caro-bollette, pesa tanto sull’economia globale che su quella domestica. Si delinea un quadro di gravi incertezze per chi si accinge ad aprire un nuovo mutuo e per chi deve sostenere le rate di uno già avviato.
Lo scorso 8 settembre il Consiglio direttivo della Bce ha deciso di innalzare di 75 punti base i tre tassi ufficiali di riferimento. Questo rilevante incremento ne anticipa probabilmente uno ulteriore; già dal prossimo 28 ottobre, difatti, Francoforte potrebbe alzare nuovamente i tassi come già fatto due volte da inizio luglio.
Ci si attende dunque un nuovo rialzo dovuto all'inflazione che, toccato il record del 9,1%, seguita a essere di gran lunga troppo elevata. Il tentativo di abbassare quello che è uno dei valori più alti nella storia dell’Eurozona avrà inevitabili conseguenze su famiglie e imprese.
In aggiunta, l’impennata dell’inflazione ha coinvolto inesorabilmente anche l’immobiliare.
L'indice dei prezzi delle abitazioni ha fatto un balzo in avanti piuttosto rilevante nel secondo trimestre di quest’anno: l’aumento medio nazionale dei prezzi pagati per l’acquisto di abitazioni è del 5,2% rispetto allo scorso anno e del 2,3% nel confronto con il primo trimestre 2022.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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